Un megafono sul palcoscenico, un mood rétro che ci fa dimenticare il mondo dei tormentoni estivi. Così Giusy Ferreri partecipa al 72esimo Festival di Sanremo con il brano Miele, che lei stessa definisce “un quadretto vintage”.
Giusy Ferreri a Sanremo. “Entusiasmo perché sono sul palco di Sanremo dopo cinque anni” racconta Giusy Ferreri, 42 anni, a chi le chiede del suo ritorno sul palco dell’Ariston. “Ho aspettato a causa della pandemia, nella speranza che questo 2022 possa essere più leggero. Non ne siamo ancora usciti pienamente ma siamo sulla buona strada, voglio essere positiva”.
Perché l’uso del megafono?
“Si tratta di una scelta artistica mirata: il brano è concepito con delle sonorità che rimandano a un mondo rétro dove la voce è come se arrivasse da un grammofono. L’utilizzo del megafono nautico è il migliore per questo tipo di effetto ed era l’unica cosa che riportava a questo suono vintage. Inoltre funziona anche come cornice dal punto di vista stilistico per ricondurre a tutto il progetto, l’album Cortometraggi che richiama il mondo cinematografico: per me rappresenta l’insieme di tanti piccoli film (l’album esce il 18 febbraio, ndr)”.
Un cambio rispetto agli ultimi brani.
“Miele è una canzone con un testo semplice e diretto. Mi piaceva l’idea di tornare all’Ariston in maniera sobria, senza un brano molto impegnativo o tradizionale, perché non volevo creare un distacco netto rispetto ai pezzi pop e solari degli ultimi anni. Ho immaginato qualcosa di diverso ma che avesse comunque un alone di orecchiabilità, di originalità. L’intenzione era avere una canzone nuova ma non troppo diversa da me. Miele è proprio così: un frammento di vita di coppia”.

Foto di Cosimo Buccolieri
Il video racconta le due facce di una storia d’amore, dove tu e il suo alter ego non riuscite ad incontrarvi.
“Sì, il video rappresenta le due anime di una stessa persona. Riconosco questa dualità che racconto perché mi appartiene da molti anni: ora la vivo con maggiore consapevolezza, sono riuscita a trovare un’armonia tra queste due anime contrastanti”.
Per le cover hai scelto Io vivrò (senza te) di Lucio Battisti.
“Innanzitutto volevo omaggiare un brano italiano, questo è intenso e appartiene al repertorio della musica italiana. Rispetto a Miele si tratta di due canzoni con approcci e sonorità differenti. Ho aggiunto l’idea di un arrangiamento soft rock, e poi c’è Andy che darà quel tocco in più nel suono”.
Giusy Ferreri a Sanremo con Miele. Qui, l’intervista a Sangiovanni.
di Rachele De Cata