Chiara Ferragni: «Volevo essere come Paris Hilton»
Oggi Chiara Ferragni è un’influencer mondiale grazie al suo S(ocial) Factor. Unisce tante figure in una: modella, designer, fotografa, pubblicitaria. Ed è diventata una celeb milionaria, come sognava. Una favola? Sì, che è diventata anche un film
Chiara Ferragni, 32 anni, 17 milioni di follower, un business a sei zeri costruito partendo da un blog, una vita quotidiana da guardare come un reality dalla finestra di Instagram… Cosa non conosciamo ancora di Chiara, che racconta ogni giorno, stando come in vetrina, dal look scelto per uscire ai siparietti di casa Ferragnez – tra il marito rapper Fedez e il figlio Leo di un anno e mezzo – fino al red carpet della Mostra del cinema di Venezia dove ha presentato un film sulla sua vita?
Chiara Ferragni – Unposted, regia di Elisa Amoruso, (uscito al cinema dal 17 al 19 settembre), è un documentario che di rivelazioni “unposted” in realtà non ne ha. Ma è una favola dei nostri tempi. E come ogni passo “dell’influencer di moda più importante al mondo” (così ha scritto la rivista Forbes
nel 2017), ha già portato una pioggia di milioni al suo brand e ai marchi che, grazie alla sua sfilata di post, possono arrivare in ogni angolo e smartphone del pianeta.
L’impatto mediatico durante il festival è stato valutato 10 milioni di dollari. La maison Dior che l’ha vestita a Venezia è entrata nella top six globale del lusso. Ma la storia che Chiara racconta al cinema è quella di una semplice ragazza di Cremona che ha creduto in se stessa anche nei momenti difficili, quando gli haters erano pronti a sbarrarle la strada.
Da ideatrice di The Blonde Salad, il blog nato 10 anni fa e oggi anche piattaforma di e-commerce, era snobbata e criticata dagli operatori della moda. «Ero molto ferita quando, alle sfilate, sentivo persone dire: “Fra due anni non ricorderemo più il suo nome”» dice. Nel film sottolinea la fatica di smontare i pregiudizi altrui, come donna e come pioniera dei social. I momenti di dubbio, di sofferenza. «Voglio dire ad altre ragazze che bisogna credere nei sogni, che tutte possono farcela».
L’INFANZIA “UNPOSTED”
Se è vero che Chiara Ferragni ha deciso cosa raccontare nel film e cosa no (non scende in dettagli sulla rottura con l’ex socio e fidanzato Riccardo Pozzoli), il film offre una chiave di lettura legata all’infanzia. Mostra i filmini delle vacanze di famiglia, realizzati dalla madre Marina Di Guardo, dove lei appare con le sorelle minori. «Ora ho capito quanto debba a mia madre la passione di raccontarmi con le immagini: era lei che me lo chiedeva da bambina e le sono grata per avermi fatto sentire speciale».
È stata ripresa nell’era pre-social tanto quanto oggi il figlio Leo lo è su Instagram. (E a questo proposito dirà più avanti nel documentario: «Far apparire nostro figlio è stata una scelta: da personaggi pubblici avremmo avuto i paparazzi alle calcagna, così invece decidiamo noi cosa mostrare»). Il suo esporsi in prima persona è la chiave di un successo impensabile senza
la rivoluzione dei social.
È arrivata, bella come il sole, al momento giusto. «Da ragazzina non sapevo cosa avrei fatto, modella, stilista, giornalista. Mi piaceva solo mostrarmi in foto, ho continuato senza sapere dove mi avrebbe portato, cibandomi dell’interesse dei follower e cercando di non farmi fermare da chi mi attaccava. Ora il mio lavoro è un po’ di tutte quelle professioni insieme».
L’account ufficiale su Instagram del su brand Chiara Ferragni Collection
I Ferragnez sono i nostri Kardashian
A 17 anni leggeva il libro di Paris Hilton, Confessioni di un’ereditiera, e incontrandola le racconta che voleva essere come lei. Ce l’ha fatta. È una self-made celebrity. E il matrimonio di un anno fa
col rapper ha coronato l’opera: i Ferragnez sono i nostri Kardashian. Di più. Il valore mediatico delle loro nozze, valutato 36 milioni di euro, ha superato quello del “sì” del principe Harry con Meghan Markle.
A Fedez si devono i momenti più sdrammatizzanti e buffi del film, proprio durante quei preparativi della cerimonia in Sicilia. Lei gli spiega come dovrà tirarle indietro il velo prima di baciarla in modo che vengano bene le foto, lui si secca di essere trattato da stupido. Poi lui si impunta perché vuole la canzone Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André, lei protesta perché è “triste”. E se lui a tratti sembra voler uscire dalla vita in mondovisione su Instagram («Se staccassimo per un anno a Los Angeles?»), lei non molla mai: «Se mi stanco sto lontana dai social per 24 ore… Poi sono già carica».
Di Valeria Vignale