Afropolitan Chic, marchio di moda sostenibile, lancia la nuova Jeans session. Tutti i capi diInterCulturalFashion LAB sono creati con l’upcycling, il recupero creativo di materiali
Che cos’è l’InterCulturalFashion LAB? E di cosa parliamo quando parliamo di upcycling? Tutto parte dall’Associazione no profit Compagnia Africana, che si occupa di inclusione di minori non accompagnati e donne migranti, in varie attività che li preparino a una professione. L’associazione ha allestito un laboratorio di sartoria, l’Intercultural Fashion Lab. Il laboratorio produce capi con il metodo upcycling o del riciclo creativo sostenibile.
Nasce così il marchio Afropolitan Chic. Che si basa sul recupero di materiali provenienti da prodotti post-consumo, stock di magazzino e scarti di produzione. Lo scopo è di trasformarli in qualcosa di fashion e desiderabile. Qualcosa che valga molto di più del bene riciclato. In pratica l’upcycling, o riciclo creativo, trasforma un prodotto a fine vita in un altro prodotto. E spesso lo fa dando una qualità o un valore anche superiore a quello originale.
In questo contesto si colloca la linea di abbigliamento Afropolitan Chic che propone uno stile cosmopolita, multiculturale, imprevedibile, esclusivo, rigorosamente artigianale, e soprattutto sostenibile. Frutto della collaborazione di giovani sarti e fashion designer, di culture e provenienze diverse. Testimonial di questo stile è la modella professionista Elaine dasVirgens.
In questi giorni Afropolitan Chic ha presentato una Jeans session in collaborazione con il brand Cigala’s, che produce jeans di qualità nel materiale e nelle rifiniture. Cigala’s ha fornito alcuni capi fallati, trasformati in nuove ed esclusive proposte da Intercultural Fashion Lab.
Ogni capo di questa linea di abbigliamento sostenibile è stato realizzato, rivisitato, valorizzato, con decorazioni in preziosi tessuti africani. Tutti – rigorosamente – lavorati a mano.
Per guardare la produzione di InterCulturalFashion LAB e acquistare i prodotti Afropolitan Chic vai sul sito di Compagnia Africana e InterCultural Fashion LAB.
Di Eleonora Molisani
