05 September 2016

5 domande su “The Young Pope”, il Papa dark di Paolo Sorrentino in anteprima a Venezia

Giovane, bello, americano, imprevedibile, arrogante. Ma soprattutto The Young Pope, il Papa Pio XIII creato dal premio Oscar Paolo Sorrentino, è un Papa dark, pieno di contraddizioni, pronto a usare il suo potere con una grinta che mette paura. L’attesa serie in 10 puntate che andrà in onda su Sky Atlantic dal 21 ottobre è passata in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia e un tifo da stadio ha accolto il regista de La grande bellezza alla conferenza stampa, insieme al protagonista Jude Law e agli altri attori presenti, da Silvio Orlando (che interpreta il Cardinale Voiello ) a due dei volti femminili della storia, Cécile De France e Ludivine Seigner. Ecco le domande

Quali saranno le reazioni del Vaticano?

Paolo Sorrentino: «È un problema loro, anzi non è neppure un problema: se avranno la pazienza
di vedere tutta la serie, capiranno che non è un lavoro fatto con intento provocatorio, ma con la curiosità, per indagare nelle contraddizioni della Chiesa, dei preti e di un prete in particolare che è il Papa».

È stato difficile creare e interpretare un Papa, per quanto immaginario?

Jude Law: «Era la cosa che più mi preoccupava, ma Sorrentino mi ripeteva: “È solo un uomo che diventa Papa”. E di fatto io ho interpretato Lenny Belardo e Lenny interpreta il Papa, perché lui stesso interpreta quel ruolo, come se recitasse. Sono stato felice perché è un personaggio complesso, come tutti quelli creati da Paolo».

Lenny Belardo è un Papa malvagio?

Jude Law: «Di sicuro è un manipolatore, che fa qualsiasi cosa in proprio potere per manovrare le persone intorno a lui. Ed è contraddittorio ma sempre onesto: è capace di dire tutto e il contrario di tutto, ma in entrambi i casi lui crede a quello che sta dicendo. E questo aspetto del personaggio è quello che mi ha reso più difficile interpretarlo».

Non è inverosimile un Papa così diverso da Papa Francesco?

Paolo Sorrentino: «Il fatto che oggi abbiamo un Papa liberale non significa che un giorno non ne possa arrivare un altro completamente diverso, è illusorio che la Chiesa abbia avviato un lungo processo di liberalizzazione e perciò il Papa della fiction non è così inverosimile».

Le figure dei cardinali di grande potere sono ispirate a personaggi della cronaca?

Silvio Orlando: «Purtroppo sono convinto che il male esiste in tutti gli esseri umani e perciò, per interpretarlo, io ho pescato soltanto dentro me stesso. Io non ho un superattico e non ho rubato nulla… però lo potrei fare (ride)».

di Valeria Vignale