Selena Gomez: da Disney al rehab (per colpa di Bieber?)
Selena Gomez va ad aggiungersi alla lunga lista di giovanissime star che hanno dovuto ricorrere alla rehab per ritrovare un po’ di pace interiore. Radaronline ha scoperto che cantante ha passato due settimane in una clinica in Arizona a gennaio. Come mai un ricovero lampo del genere? Sembra che la ragazza abbia avuto un crollo emotivo.
L’ex fidanzata di Justin Bieber è stata ricoverata al Dawn at The Meadows, un centro di riabilitazione specializzato nella cura di pazienti tra i 18 e i 26 anni che devono affrontare trauma emotivi o dipendenze. Un portavoce ha confermato il ricovero, ma ha precisato che “Selena ha volontariamente deciso di passare un po’ di tempo al Meadows, ma non per abuso di sostanze” anche se sembra che una fonte a lei vicina riferisca che ultimamente si stia dedicando a serate folli e il ricovero appena dopo capodanno lascia qualche dubbio.
La vita reale della ventunenne sarebbe infatti ben diversa dall’immagine pubblica di ragazza per bene pulita e sorridente e, sempre secondo radar online, sarebbe invece costellata di alcool e Marijuana, di farmaci come lo Xanax e l’Ambien (un ansiolitico e un sonnifero).
Insomma, i genitori e gli amici sarebbero davvero preoccupati dallo stile di vita della figlia e l’avrebbero incoraggiata a cercare un aiuto professionale, un’altra fonte dichiara “Bisogna ricordare che Selena ha lavorato a Hollywood senza pausa per sei anni, era esausta. È abbastanza intelligente da capire che doveva riprendere in mano la sua vita”.
Dopo la fine della storia con Justin Bieber la ragazza ha fatto fatica a rimettere insieme i pezzi, ma avrebbe finalmente realizzato quanto il cantante canadese, ormai un bad boy a tutti gli effetti, fosse per lei una cattiva influenza, un insider ha rivelato che i due fumavano marijuana insieme regolarmente.
Saranno bastate due settimane di rehab per riprendersi e lasciarsi definitivamente tutto alle spalle o Selena finirà per seguire i passi dell’ex fidanzato, recentemente arrestato per guida in stato di ebbrezza?
di Manuela Puglisi