23 March 2020

L’amica geniale: intervista a Gaia Girace e Margherita Mazzucco

Non avete ancora visto la serie nata dai bestseller di Elena Ferrante? Guardatela su RaiPlay. Qui le protagoniste raccontano la loro vita di teenager tra il liceo e il giro del mondo… per il momento, in tivù

 

l successo cambia la vita? «Sì, moltissimo» risponde Gaia. «Quasi per nulla» dice Margherita. Una è forte e decisa, proprio come Lila. L’altra è timida e riflessiva, come Lenù. La prima ha voglia di raccontarsi, l’altra soppesa le parole. Sono diverse quasi quanto i loro personaggi, le due protagoniste de L’amica genialeStoria del nuovo cognome, seconda stagione della serie di Rai Fiction e Hbo ispirata ai bestseller di Elena Ferrante, otto puntate in tutto, sei dirette da Saverio Costanzo e due da Alice Rohrwacher, ora su RaiPlay.

A trascinarci nella storia sono queste teenager diventate attrici per caso, con lo sguardo e l’intensità di due promesse dello schermo. Gaia Girace (Lila) e Margherita Mazzucco (Elena) hanno solo 16 e 17 anni, vanno ancora al liceo – linguistico per Gaia a Castellammare di Stabia, classico per Margherita a Napoli – e anche se pochi ne ricordano i nomi, i loro volti hanno fatto il giro del mondo nei 147 paesi dove L’amica geniale ha riacceso la “Ferrante fever” in tivù, conquistando 30 milioni di spettatori.

A scuola vi guardano in modo diverso adesso?
Gaia: «Eccome. Mi sono rimaste solo le amiche più strette, perché alcune compagne hanno un misto di ammirazione e invidia, non capiscono che sono la stessa di prima. Il successo ha lati negativi. Ma anche se non posso più vivere l’adolescenza come tutti, non mi manca nulla della vita precedente: senza la fiction sarei stata più libera ma non avrei realizzato il mio sogno di diventare attrice».
Margherita: «Con me nessuno ha cambiato atteggiamento, forse perché vivo a Napoli, in città. I prof sanno che ho questo impegno e io ho cercato di frequentare e studiare come prima, anche se devo farlo la sera, con molta più fatica».

La serie mostra anche com’è cambiata la vita delle donne nei decenni. Che cosa vi ha colpito?
Marghe: «Conquiste ne sono state fatte, ma c’è ancora molta disparità tra i sessi».
Gaia: «Gli uomini guadagnano più delle donne, per esempio. Comunque interpretare Lila mi ha aperto gli occhi. Mi ha fatto capire che, anche se di molte cose si parla più di prima, la situazione non è cambiata quanto vorremmo».
Marghe: «Io sono femminista: non mi farò schiacciare da un uomo,voglio essere trattata alla pari».

La seconda stagione inizia con la violenza che Lila subisce dal marito nell’indifferenza dei famigliari. È stato difficile girarla?
Gaia: «Ho sentito un grande peso emotivo in quella sequenza. Tutto quello che succede a Lila, nella storia, è come se l’avessi vissuto sulla mia pelle anch’io. Disprezzo chi usa la violenza: sono dei deboli che vogliono prevalere sugli altri. È triste pensare che queste cose succedano ancora, per fortuna c’è meno omertà».

Voi due siete diventate amiche?
Marghe: «Con Gaia c’è stata intesa dal primo giorno e sul set ci siamo molto sostenute. Però è difficile frequentarsi, abitiamo lontano».
Gaia: «Siamo state subito complici».

Nella vostra vita c’è un’amicizia forte come quella della storia?
Marghe: «Quel tipo di amicizia non esiste più. Si è persa con i social. Perché non sono strumenti che ti portano al dialogo, a esprimere i sentimenti e le emozioni».

E allora chi sono i vostri fan?
Gaia: «Mio fratello Federico, che ha 9 anni e sa le mie battute a memoria! E poi mia madre: ha creduto subito nei miei sogni».
Marghe: «Le mie due sorelle maggiori. Una è fotografa ed è diventata assistente alle riprese, ci siamo ritrovate insieme sul set».

Come attrici vi sentite più mature?
Gaia: «Ora sono più serena. I primi tempi non mi sentivo mai all’altezza, soprattutto se dovevamo girare più volte una scena difficile. Ma un giorno Saverio, il regista, mi ha detto una frase che mi ha sbloccata: “Recitare è il tuo mestiere: l’unico problema sei tu”. E ho capito che il mio limite era la paura».
Marghe: «Ho seguito un corso di mimo e credo di saper usare meglio il corpo, di essere più istintiva. Anche se Lenù non mostra le sue emozioni: osserva e riflette».

Pensate di somigliare a Lila e Lenù?
Gaia: «Mi riconosco nella sua forza. E sono determinata: se voglio fare qualcosa non mi ferma nessuno».
Marghe: «Per fortuna sono meno seria di lei, molto più allegra!».

La Ferrante riflette sul corpo e la femminilità per le donne degli anni 50. Cos’è cambiato secondo voi?
Gaia: «Oggi vogliamo soprattutto piacere agli altri, e non è giusto. Bisogna prima piacere a se stessi. La sicurezza è più attraente».

In futuro volete recitare? Avete avuto altre proposte?
Gaia: «Tante, e anche belle! Ma c’è l’esclusiva: prima dobbiamo girare parte della terza stagione».
Marghe: «Per presentare L’amica geniale siamo state anche a Hollywood. Toccata e fuga, io mi sono pure ammalata. Ma ora è quello, il mio grande sogno».