Golden Globe 2021: annunciati i candidati per la 78esima edizione. Domenica 28 febbraio l’assegnazione dei premi. Due nomination per il film La vita davanti a sé
Saranno assegnati domenica 28 febbraio dalla Hollywood Foreign Press, l’associazione della stampa estera di Hollywood, i Golden Globe 2021. La cerimonia di consegna andrà in onda, in esclusiva per l’Italia, su Sky Atlantic nella notte fra il 28 febbraio e l’1 marzo. Tina Fey e Amy Poehler la condurranno rispettivamente da New York e Los Angeles. Per la prima volta nella storia del premio, ci sarà quindi un collegamento tra due città diverse sulle coste opposte degli Stati Uniti.
Tante le sorprese di questa 78esima edizione. Partiamo subito dalle news di casa nostra. L’Italia partecipa all’evento con due candidature. Sono spettate al film di Edoardo Ponti La vita davanti a sé, che gareggia come Miglior film in lingua straniera. Ma anche per la colonna sonora. Io sì/Seen, brano cantato da Laura Pausini e frutto della collaborazione con Diane Warren e Niccolò Agliardi, è in lizza per la categoria Miglior canzone originale.
Laura Pausini ha così commentato la notizia della nomination: “Ogni traguardo che conquista Io si/Seen è per me sempre una grande emozione, una scossa dritta al cuore“. Il film di Ponti però ha sancito il ritorno sul grande schermo di Sophia Loren, nei panni della protagonista. Il carisma e la bravura sono indiscutibili. Eppure, nonostante la sua magistrale interpretazione, l’attrice 86enne non ha guadagnato nessuna menzione.
Sophia Loren in La vita davanti a sé, candidato ai Golden Globe 2021
Golden Globe 2021: le escluse e il trio da record
Altra grande esclusa, l’attrice con più nomination ai Golden Globe nella storia del premio, Meryl Streep, candidata in ben 32 edizioni! In compenso, The Prom, il musical di Ryan Murphy che la vede protagonista, si piazza tra i migliori film e una nomination tra i migliori attori comedy/musical va anche a James Corden. Non ce l’ha fatta neanche Zendaya che avrebbe potuto concorrere per Malcolm and Marie, film di Sam Levinson, girato in piena pandemia.
A fronte però dei vari pezzi da novanta messi da parte, per la prima volta nella storia del premio, sono tre le donne registe candidate. Un vero record dopo l’esclusione l’anno scorso di Greta Gerwig. La prima è Chloe Zhao, per Nomadland. Oltre a lei c’è Regina King, per One Night in Miami. E infine Emerald Fennell, per Promising Young Woman. In passato, era stata premiata come regista Barbra Streisand, ma avevano ricevuto nomination anche Jane Campion, Sofia Coppola, Kathryn Bigelow e Ava DuVernay.
Netflix domina
Alle registe si aggiungono i due uomini, Il primo è David Fincher. Il suo Mank ha battuto di una nomination il film di Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7. Quest’ultimo vede candidato anche Sacha Baron Cohen, come Migliore attore non protagonista. Ma è in lizza anche per Borat. Prodotti da Netflix i film di Fincher e Sorkin, così come le serie che stanno facendo la parte del leone. Parliamo della quarta stagione di The Crown e Ozark, quest’ultima presente con 4 nomination. Stesso risultato per The Undoing di Hbo, che vede in lizza anche i due protagonisti Hugh Grant e Nicole Kidman.
Altra grande rivelazione è Anya Taylor Joy, candidata per Emma come Migliore attrice in un film comedy e come Miglior attrice in una miniserie per La regina degli scacchi. Certo non stupiscono le nomination alla serie che racconta l’avvincente storia della bambina orfana Beth Harmon, prodigio degli scacchi. A sorprendere invece sono le altre due candidature riservate a Emily in Paris. Una come Miglior serie tv, musicale o commedia, l’altra alla protagonista Lily Collins.
Emily batte il duca di Hastings
La notizia delle nomination da parte dell’Hollywood Foreign Press Association alla serie Netflix firmata da Darren Star ha dato origine a un certo fermento nel popolo social. I fan della serie hanno ovviamente amato Emily, che in pieno secondo lockdown ci ha aiutato a evadere. Perché, diciamolo, a dispetto delle polemiche sui cliché sulla Francia, ci ha anche fatto sognare di ritornare al più presto a Parigi. Per godere delle meraviglie della capitale francese. Poi l’attrice è bella e brava. E che meraviglia quei suoi spettacolari look…
Accanto agli Emily addicted, però, ci sono stati i Bridgerton lovers. Grande è stata la delusione di questi ultimi, per le zero nomination ai prestigiosi premi. Anche in considerazione del fatto che i Golden Globe 2021 sono considerati un’anticipazione degli Oscar. Insomma, la serie di Shonda Rhimes dedicata alla ottocentesca aristocrazia inglese era, secondo i fan, ugualmente, o anche più meritevole di Emily, di rientrare tra le candidature.
E pazienza per le incongruenze storiche, come la difesa a oltranza dell’inclusività. Inesistente in un’epoca in cui il colore della pelle aveva un peso non indifferente. Ma, in fondo, la saga dei Bridgerton così come le avventure di Emily avevano uno scopo prioritario: rallegrare le nostre giornate penalizzate dalla pandemia. Un obiettivo che, al netto delle nomination ricevute o negate, è stato pienamente raggiunto.
Di Cinzia Cinque – Foto Getty Images