beyonce red dress

Beyoncé: Provate a fermarmi

05 maggio 2013

Puoi nascere bella o con un gran fascino, avere talento per l’arte o per gli affari, crearti una vita privata invidiabile o fare soldi a palate. Oppure puoi nascere Beyoncé e mettere assieme, con naturalezza da standing ovation, tutte queste cose. Non per niente è una Diva nel senso pieno della parola. Ha fama, carisma e un potere immenso che divide con l’uomo della sua vita, Jay-Z (nome d’arte di Shawn Corey Carter), rapper e imprenditore dai tanti business. “È una coppia da un miliardo di dollari” stima Forbes.
Da Houston in Texas, dov’è nata, Beyoncé Knowles in cima al mondo ci è arrivata veloce: semplicemente, non ha mai sbagliato una mossa. Lei in prima fila, alle sue spalle papà Matthew, manager discografico, mamma Tina, stilista di origine creola, e le sorella Solange, anche lei vocalist. Da ragazzina, con la band Destiny’s Child sognava la top ten, ma la vita le ha dato molto di più. Oggi il suo soprannome è Queen B, ma con le amiche di gioventù si è esibita di nuovo in febbraio. Una vera Diva non scorda da dove viene. E sa cosa vale. Infatti, con una bella dose di consapevolezza dice: «Non mi piace il gioco d’azzardo, ma se dovessi scommettere punterei tutto su me stessa».

POSSO PRENDERMI TUTTO?
A 31 anni Beyoncé è un brand globale e un modello da imitare, come ha certificato Barack Obama, grato per le milionate di dollari devolute dalla star alle sue campagne elettorali. «Beyoncé è il miglior esempio per le mie figlie. La sua vita parla da sola» ha detto il Presidente. Un innamoramento che coinvolge anche i grandi marchi, che scelgono il suo volto e il suo corpo curvy per le loro campagne. Dopo la Pepsi, oggi è H&M a volerla come testimonial (il suo spot per la collezione estiva è un vero video musicale superhot), e a lei ispira la nuova linea di abiti e costumi da bagno “Beyoncé as Mrs. Carter in H&M”, appena arrivata negli store italiani. Senza contare che gli stilisti fanno a gara per vestirla nei concerti: per The Mrs. Carter Show World Tour, che farà tappa al Filaforum di Milano il 18 maggio, si sono mossi Emilio Pucci e Dsquared2, che accorderanno le loro creazioni ai tacchi Stuart Weitzman. Gli outfit del concerto si devono ai direttori creativi dei brand e alle stylist dell’artista, Ty Hunter e Raquel Smith. Due donne cui il destino non ha riservato un compito troppo difficile: come la metti la metti, Beyoncé è una bomba. E neanche capricciosa o spocchiosa come capita ad altre. Chi è andato a caccia di rumors su intemperanze o richieste strambe nel backstage dei suoi concerti è stato deluso. Beyoncé pretende che tutti i suoi collaboratori vestano cotone 100 per cento e che in camerino ci sia una scorta esagerata di ghiaccio per la gola e la voce, e che (vabbè) i bagni siano sempre dotati di carta igienica rossa. Robetta, insomma.

LA FAMIGLIA, NUMBER ONE
«Ho una vita da favola, niente mi può far paura. La carriera da popstar ha un limite temporale. Non puoi essere per tutta la vita una hot girl: 120 milioni di dischi venduti e 17 Grammy Awards non mi bastano, voglio essere qualcosa che il tempo non può scalfire» spiega. Una lucida macchina da guerra decisa però a far sì che il brand non soffochi il romanticismo, l’icona planetaria che apre la porta di casa e si trasforma in mamma e moglie. «Blue Ivy è la mia messa a terra, il ponte di contatto con la realtà» dice della figlia. E dell’uomo che da cinque anni è suo marito: «La verità è che non sarei la donna che sono se la sera non trovassi ad aspettarmi un uomo come Jay». Normale che poi abbia chiamato il suo tour mondiale Mrs. Carter, in omaggio al cognome del coniuge. Lui, instancabile cacciatore di affari, da mesi lavora al progetto Brooklyn Pride, ovvero il rilancio del quartiere dove è nato. Il primo risultato del suo ingegno si chiama Barclays Center, un’arena di vetro e acciaio zeppa di centri commerciali, club e ristoranti. Qui giocheranno i Nets, la sua squadra di basket (non del cuore, di proprietà, capite?). Poi, per non stare con le mani in mano, ha comprato un’isoletta alle Bahamas dove portare in vacanza moglie e figlia. Non sta un passo indietro alla moglie Jay. E quando le polemiche per un recente viaggio nella vietatissima Cuba gli hanno dato fastidio, mentre lei non ha battuto ciglio, lui ci ha costruito su un pezzo, Open letter: «Volete multarmi o mettermi in galera? Allora prima lasciate che commetta un vero crimine». E, oplà, un altro incasso.

di Gianni Poglio