Zero e Hearts & Science presentano “Il Festival che non ci sarà”

18 dicembre 2020

Tutti al festival che non ci sarà (per il pubblico che non ci andrà)

In occasione della conclusione di questo 2020, Zero e Hearts & Science presentano Il Festival che non ci sarà, pirotecnica kermesse dedicata a tutte le arti e agli artisti del nostro tempo. L’appuntamento per Il Festival è ufficiale: non avrà luogo il 32 dicembre 2020 dalle 24 alle 6 del mattino.

Il festival è promosso dal magazine Zero e da Hearts & Science con  PCM Studio di Paola C. Manfredi come sponsor tecnico. Lo scopo della manifestazione che non ci sarà? Dare uno spazio simbolico a gran parte di quelle realtà, associazioni e artisti che dall’inizio della pandemia non è più stato possibile vedere all’opera. Nono a caso il festival percorre tutte le manifestazioni artistiche e creative: dalla musica al cinema, passando per le arti figurative e la performance.

L’appuntamento con Il Festival che non ci sarà vuole essere corale e rappresentare le diverse realtà che compongono il multiforme mondo dell’arte. Gli artisti oggi resistono nelle principali città italiane in uno stato di profonda difficoltà. Il palinsesto della manifestazione sarà composto proprio da queste forze vive della creazione artistica contemporanea: festival, enti, associazioni – che dal nulla proporranno in termini di performance, ma alle quali andranno i proventi dell’operazione. Il festival si configura quindi come un’iniziativa benefica en travesti.

Tra i festival e artisti partecipanti, le e i seguenti: Attraversamenti Multipli, Crack Festival, Electropark, Express Festival, Frac, Funzilla Fest, Gaeta Jazz, Handmade, Here I Stay, Indierocket, JazzMi, Linececk, Live Arts Week, Live Cinema Festival, LOST, Manifesto, More Festival, No Glucose, Novara jazz, Nu, Oltre Festival, Ombre Lunghe, Open House Roma, Polifonic, Rome Psych Fest , Santarcangelo Festival, Seeyousound, Short Theatre e Sprint.

Un grande appuntamento disegnato con cura e promosso a livello nazionale, che si realizza proprio nel suo non verificarsi, la cui fake-line-up è il frutto della collaborazione di tutti i partner coinvolti. Accanto alla componente solidaristica e di sensibilizzazione, Il festival che non ci sarà vuole invitare a riflettere sui destini verosimili dell’arte oggi.

I fondi solidali proverranno dalla vendita dei biglietti d’artista su EventBrite e sul sito a partire dal 15 dicembre 2020. Il costo? € 10. Il ricavato sarà equamente distribuito ai partecipanti. L’acquisto del biglietto sarà l’unica traccia fisica del festival, con la doppia valenza di memoria di un passato prossimo condiviso con il mondo intero e di augurio di tornare al più presto a una rinnovata normalità.

Andrea Amichetti, ideatore e direttore artistico de Il Festival che non ci sarà, dice: “In un momento di silenzio e distanza reciproca del pubblico dalla materia prima artistica e viceversa, abbiamo voluto creare una bolla spazio-temporale. In pratica: “un non-evento entro cui far convergere molte delle istanze che l’arte e la cultura performativa si trovano a dover affrontare per lasciare una traccia coerente con il non-mood-2020 da cui dovremo necessariamente ripartire, dando vita un nuovo inizio. Il Festival vuole essere una favola postmoderna. Nell’ultimo giorno falsificato e immaginario di un anno che per certi versi non è esistito. Ma che è necessario ricordare – perché no anche con un sorriso strappato”.