Sanremo 2015: all’Ariston dopo 18 anni Nek torna con “Fatti avanti amore”
Sanremo 1997: Nek approda al Festival nella categoria big (dopo aver esordito nel 1993 nella categoria giovani) con il brano Laura non c’è. La canzone, come dicono gli addetti ai lavori, spacca. E trasforma il giovane cantautore di Sassuolo, Filippo Neviani, in una star internazionale.
Sanremo 2015: Dopo 18 anni (e oltre otto milioni di dischi venduti in tutto il mondo), Filippo Nek Neviani, 43 anni, ritorna sul palco dell’Ariston per la 65esima edizione del Festival di Sanremo 2015 con il brano Fatti Avanti Amore (testo e musica di Filippo Neviani, Luca Chiaravalli, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio). Arriva secondo dopo Il Volo con due trofei: il premio per il miglior arrangiamento e il premio della sala stampa Radio-Tv-Web “Lucio Dalla” La canzone Fatti avanti amore è contenuta, insieme alla cover Se Telefonando, in Prima di parlare il suo nuovo album di inediti che uscirà il 10 marzo.
Ci racconti la tua canzone?
«Fatti avanti amore, lo dice il titolo, è un’esortazione a fare un passo importante, ad amare incondizionatamente. Anche se le persone oggi hanno un po’ perso di vista questa “missione”, non dobbiamo mai dimenticarci che siamo biologicamente strutturati per dare (e ricevere) amore. Nella mia canzone cito le mani, la bocca gli occhi, le gambe… per me sono tutti “strumenti” che ci permettono di amare in modo totale».
Sul palco dell’Ariston anche quest’anno c’è la serata dedicata alle cover (giovedì 12 febbraio), tu porterai la mitica “Se Telefonando”, storico 45 giri di Mina datato 1966. Come mai questa scelta?
«Tra i tantissimi brani di musica italiana, che ho ascoltato per realizzare la mia cover, ho scelto Se telefonando perché è il pezzo che mi ha trasmesso le emozioni più forti. E poi si presta molto bene per essere arrangiato in chiave moderna. L’ho “confezionato” come se lo avessi scritto io. E durante le prove ho avuto la conferma che è piaciuto molto».
In questi giorni pre-Festival non hai trascurato i tuoi fan: su Instagram hai postato addirittura una foto mentre ti alleni!
«Mi piace muovermi. Quando sono “tranquillo” pratico attività fisica con costanza, circa 4 volte alla settimana. Qui a Sanremo mi sono organizzato per cercare di ottimizzare ogni ora a disposizione ed ho ricavato anche un pochino di tempo per allenarmi. Lo faccio anche perché non riuscirei a stare fermo: mi serve per affrontare alla giornata e scaricare la tensione».
Posti spesso anche su Twitter e Facebook.
«Sì, anche se non sono un appassionato di gadget tecnologici (se non degli strumenti digitali che mi permettono di creare la musica ed ascoltarla), prediligo i social: sono bel modo per restare in contatto con tante persone, anche se sono dall’altra parte del mondo. Facebook, Instagram, Twitter sono mezzi velocissimi e straordinari per comunicare con i fan e “ascoltare” le loro emozioni. Insomma, mi piace la parte umana dei social».
A proposito di mezzi digitali e non: sei per il vinile, il cd o l’mp3?
«Se posso prediligo il vinile, però mi accontento anche del cd. Certo, l’mp3 è decisamente più comodo per condividere un’idea musicale in un nanosecondo. Lo uso, per esempio, quando finisco un provino e lo devo inviare a qualcuno per capire se stiamo lavorando sulla stessa lunghezza d’onda. Per quanto riguarda la qualità, beh anche le registrazioni analogiche avevano un calore bellissimo. Comunque, l’aspetto più importante è che una canzone riesca a trasmettere emozione. Poi se viene diffusa da un telefonino, un lettore di cd o un giradischi, amen».
Quali artisti spopolano nella tua playlist?
«Dipende un po’ dalla giornata, dall’umore. Per una settimana di fila sono capace di ascoltare solo i Police: conosco i loro pezzi a memoria, come se li avessi suonati io. Poi ci sono i brani di Miles Davis. Mi capita anche di ripescare roba degli anni 80: l’altro giorno mi sono messo ad ascoltare i Madness! Adesso, invece, sto ascoltando una band di New Orleans, i Mutemath: sono bravissimi, perché mixano l’elettronico con il rock».
Un sogno: l’artista del presente o del passato con il quale ti piacerebbe duettare.
«Per il presente, farei una bella incursione nel rock dei Foo Fighter. Mentre l’artista del passato… beh, siccome non ho mai avuto il piacere di conoscerlo, ti faccio il nome di Lucianone. Il grande Luciano Pavarotti che amava miscelare i vari stili di musica. Non mi sarebbe dispiaciuto incontrarmi con lui anche solo per parlare davanti a un buon piatto di salame!».
Tu Style è una rivista di moda e tendenze: il look per Sanremo?
«È firmato 10SEI0OTTO: sono due ragazzi di Carpi (vicino a casa mia) che creano vestiti molto belli. Li ho incontrati quest’anno e abbiamo deciso di collaborare insieme per Sanremo. Loro mi hanno letteralmente “cucito addosso” il look, realizzando i capi su misura in sartoria. Insomma, abbiamo davvero lavorato come si facevano i dischi una volta: nastro, bobinone, e via, creando il pezzo traccia per traccia. Solo che al posto della musica c’erano tessuti, forbici e aghi».
Lo stile che ti fa sentire più a tuo agio?
«Sono un tipo semplice. Direi che preferisco il casual, ma con qualcosa di particolare che renda unico il capo. Per questo motivo che mi piacciono gli abiti di 10SEI0OTTO. Sono caratterizzati da un una cucitura particolare e un taglio “vivo”, senza i classici orli. È uno stile molto easy, ma di forte impatto. Così, per esempio, mi basta una t-shirt con una giacca dal taglio originale per sentirmi a mio agio. Poi, dato che vado molto spesso in moto, indosso anche il classico look da biker, in pelle».
Che moto hai?
Una Harley–Davidson. Avrei voluto venire a Sanremo con la mia Fat Boy (è un bel motore sotto il culo, eh? 1700 di cilindrata, sei ben piazzato… tranquillo!), ma quelli della mia casa discografica temevano che la mia gola andasse in frantumi. Anche se a Sanremo si muore di caldo!
C.P