Lo scrittore Daniel Mendelsohn si aggiudica il premio letterario italiano dedicato ai grandi intellettuali internazionali. Premiazione a Capri, in memoria del Presidente Raffaele La Capria, scomparso a giugno
Premio Malaparte 2022. La XXV Edizione del prestigioso premio internazionale è andato all’autore newyorkese Daniel Mendelsohn. L’autore domenica 2 ottobre ha ritirato il riconoscimento dalle mani della giuria, a Capri. Il 62enne, oltre che traduttore, studioso dei classici e critico letterario, è diventato autore bestseller internazionale grazie al libro The Lost, tradotto in Italia con il titolo Gli scomparsi, dalla casa editrice Neri Pozza.
Nel romanzo l’autore torna in Europa, alla ricerca di sei familiari ebrei scomparsi durante la II guerra mondiale. I temi familiari erano presenti anche nel libro più noto di Mendelsohn, Un’Odissea, pubblicato da Einaudi nel 2017, in cui la storia di Ulisse si intreccia con quella personale dello scrittore. Diverso, invece, il libro più recente dell’autore, Tre anelli, pubblicato sempre da Einaudi, nel 2021, dedicato a tre biografie di personaggi apparentemente diversi ma legati da un filo. Sono il critico tedesco Erich Auerbach; il romanziere tedesco W. G. Sebald, e l’arcivescovo francese del XVII secolo François Fénelon, autore delle avventure di Telemaco.
La giuria del Premio, composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise, è stata compatta nel riconoscere grande valore all’intera produzione di Mendelsohn, non solo al romanzo Gli scomparsi. Anche se all’interno del romanzo colpisce non solo la forza del tema, ma anche la narrazione dei luoghi, resi più potenti dalla suggestione della situazione politica attuale. Il luogo d’origine della parte della famiglia sterminata dai nazisti è Bolechow, allora in Polonia ma oggi in Ucraina. Un luogo che, dall’inasprirsi del conflitto tra Russia e Ucraina, è diventato terreno di conflitto.
Premio Malaparte. Antica tradizione e temi attuali
«Quella di Mendelsohn è una voce limpida che, attraverso racconti antichi, è immersa nell’attualità che stiamo vivendo. Nel momento in cui la giuria ha selezionato il vincitore l’aggressione russa verso l’Ucraina non era partita. Ma quando la letteratura è davvero ben indirizzata, quasi naturalmente i suoi temi si rivelano attuali. E questa coincidenza ci pare un’ulteriore conferma della validità dei criteri che ci sostengono», ha detto Gabriella Buontempo, curatrice e anima del Premio Malaparte, che ha fatto rivivere una tradizione di famiglia nata nel 1983 su iniziativa della zia mecenate Graziella Lonardi Buontempo e dello scrittore Alberto Moravia, primo presidente della giuria, con lo scopo di rilanciare la vita culturale dell’isola di Capri. «Guardare la gente che oggi scappa dalla guerra – ha aggiunto Mendelsohn – è l’incubo ricorrente della storia europea. Ed è sconcertante vedere ripetersi una tragedia che conosciamo fin troppo bene, in un posto per me così familiare».
Ferrarelle Società Benefit, sponsor storico dell’iniziativa
Anche quest’anno il Premio è supportato da Ferrarelle Società Benefit, sponsor storico dell’evento. Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente di Ferraelle, ha aperto le porte dell’isola alla letteratura mondiale con queste parole: «ll Premio Malaparte negli ultimi 11 anni anni è divenuto per Ferrarelle Società Benefit un forte impegno di responsabilità sociale per l’isola di Capri. Capri è un territorio particolare e molto fragile. Bisogna mantenere vivi focolai di cultura, che la facciano crescere questi luoghi non solo nel segno del turismo di massa. Con il patrocinio del Fai, l’isola è protagonista indiscussa della ricorrenza letteraria. Inoltre, portare qui un’attività culturale come il Premio Malaparte vuol dire creare un indotto economico che è molto positivo, e offrire all’isola una grande visibilità». Pontecorvo Ricciardi lo spiega anche in qualità di Presidente del Fai Campania.
Il Premio Malaparte si conferma, dunque, come uno dei più importanti riconoscimenti letterari italiani per personalità internazionali. E Mandelsohn è la più recente tra le tante figure di intellettuali, che solo tra gli scrittori di lingua inglese ha già ospitato e premiato gli americani Richard Ford, Elizabeth Strout, Donna Tartt, l’inglese Julian Barnes e l’irlandese Colm Tóibín.
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Testi di Eleonora Molisani – Foto Ansa