Il suo, Blu, è il pezzo più “politico” di questo Festival di Sanremo 2016. Parla del dramma di migliaia di morti nei mari, italiani e non, immigrati fermati nel tentativo di cercare una vita diversa. Irene Fornaciari è consapevole di aver fatto una scelta particolare ma contemporaneamente sottolinea che per lei questa, ora, era l’unica scelta possibile. E lo conferma il nuovo album, dal titolo Questo tempo, che arriva oggi in tutti i negozi di dischi.
Irene, come è nato questo disco così impegnato?
“E’ un disco molto adulto, d’altra parte anche io sono cresciuta, come cantante e come persona. L’immigrazione e il dramma di tante vite perdute è solo uno dei temi che tocco”.
Gli altri quali sono?
“In Draghi dal cielo mi interrogo sui motivi che hanno ridotto il mondo in queste condizioni e invito tutti a un esame di coscienza. Ma mi faccio, da agnostica, molte domande su Dio. C’è una sola canzone d’amore, e parla di un amore conflittuale, si chiama Il paradiso è perduto“.
Racconta il nostro tempo. Ma lei, che tempo sta vivendo?
“E’ un momento di grande riflessione, di tranquillità personale. Forse è proprio perché mi sento più tranquilla che mi faccio tante domande. Ma c’entra, sicuramente, anche l’età”.
Quali sono i consigli più importanti che le ha dato suo padre, Zucchero?
“Me ne ha dati talmente tanti, in tutti questi anni… Ma quello su cui insiste di più è il fatto che devo gettare via ogni tipo di maschera se voglio essere un’artista credibile”.
Sta lavorando a un nuovo disco, il papà?
“Sì, sarà pronto tra poco. Aspettate e vedrete”.
Elisabetta Sala