Si svolgono a Vicenza e a Brescia due mostre, che vede protagoniste le donne. Sono: Ritratto di donne, che racconta le trasformazioni sociali nell?Europa degli anni Venti attraverso i dipinti di artisti dalle vite avventurose, e Donne nell’arte, dedicata al ruolo dell’emisfero femminile nell’arte italiana lungo quattro secoli
Due esposizioni in due città diverse hanno come protagoniste le donne. Partiamo dalla prima, in scena a Vicenza ed è Ritratto di donna – Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi, a Vicenza, Basilica Palladiana, fino al 13 aprile. In Europa, durante gli anni 20, le donne stanno conquistando un proprio ruolo e l’universo femminile è pervaso da una potente energia.
Mentre Coco Chanel accorcia le gonne, Amelia Earhart vola sull’Atlantico, Josephine Baker incanta Parigi con i suoi balli e Virginia Woolf scrive i suoi capolavori, i pittori si fanno interpreti di quell’atmosfera di libertà, dando vita a un’arte che indaga immaginari nuovi. La mostra racconta queste trasformazioni attraverso i dipinti di artisti dalle vite avventurose, come Felice Casorati, Mario Cavaglieri, Arturo Martini, Gino Rossi e Guido Cadorin.
Curata da Stefania Portinari, docente di storia dell’arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’esposizione è un viaggio avvincente tra i ritratti di seducenti signore, accostati ad abiti e gioielli dell’epoca. Le opere sono il frutto di un’alleanza tra modernità e classicità, che risente delle suggestioni della Secessione Viennese guidata da Gustav Klimt (in apertura la sua Giuditta) ma anche delle ispirazioni del post-impressionismo e del cubismo. Spicca la figura di Ubaldo Oppi, famoso in Europa e negli States: a Parigi conosce Modigliani, ha un flirt con la modella Fernande Olivier (per fuggire con lui, lei lascerà Picasso), è affascinato da Matisse, crea incantevoli ritratti, da Le Amiche a Donna in rosso, icone di un’arte inedita che animerà la Belle Époque.
Quando l’arte aiuta a riflettere La Belle Époque è il punto di approdo temporale di un’altra mostra: Donne nell’arte – Da Tizianoa Boldini, dal 18 gennaio al 7 giugno a Brescia, (Palazzo Martinengo), è dedicata al ruolo dell’emisfero femminile nell’arte italiana lungo quattro secoli. Dame eleganti, eroine mitologiche, modelle seducenti, madri tenere, instancabili popolane sono le protagoniste di oltre 90 opere di artisti che spaziano da Tiziano a Guercino, da Gino Piccioni (in foto, la sua opera Nudo sulla spiaggia) a Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini.
Il loro obiettivo? Rappresentare tutte le sfumature dell’animo femminile, ponendo attenzione alla moda e agli accessori tipici di ogni epoca. Tra i capolavori, accanto a tanti dipinti inediti provenienti da collezioni private, la Maddalena penitente di Tiziano, esposto per la prima volta in Italia. La mostra, curata da Davide Dotti, grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, ha un valore aggiunto: alcuni pannelli affrontano temi di attualità, come le differenza di genere, il lavoro, la maternità, i femminicidi. L’arte qui spinge a riflettere sulle difficoltà che le donne incontrano ogni giorno.
Cinzia Cinque