Michele Morrone

Michele Morrone, dal cinema alla musica (e ritorno) 

10 marzo 2021

Ha appena pubblicato un nuovo singolo, Beautiful. L’11 marzo farà il suo primo concerto in live streaming. E sta già lavorando al suo secondo album. Tutti però conoscono Michele Morrone per il film 365 giorni, sorta di versione polacca di 50 Sfumature di grigio

Segni particolari? Bellissimo. Anzi Beautiful, come il suo ultimo singolo fresco di pubblicazione (ascolta qui). Stiamo parlando di Michele Morrone, trent’anni, attore e cantante, in curriculum, tra le altre cose, 12 milioni di follower su Instagram. E un film che è già cult: 365 giorni, adattamento del primo romanzo della trilogia erotica della scrittrice polacca Blanka Lipińska, record di streaming su Netflix nel 2020. La storia? Un boss mafioso rapisce una ragazza perché s’innamori di lui: si dà un anno di tempo per raggiungere l’obiettivo.

Michele Morrone, il “Christian Grey” italiano

Tra una sfumatura di sesso e l’altra, Michele Morrone si è conquistato il titolo di Christian Grey italiano. Un successo arrivato dopo parecchia gavetta: origini pugliesi ma cresciuto fuori Milano, Morrone ha studiato recitazione alla Fondazione Teatro Fraschini di Pavia. Il suo debutto televisivo risale al 2013 nella miniserie,  al fianco di Raul Bova. A seguire varie particine tra fiction e cinema e un passaggio a Ballando con le stelle. Fino al 2019, quando è stato impegnato sul set di Duetto con Giancarlo Giannini, per la regia di Vicente Amorim.

Poi il botto, o meglio il doppio botto: insieme a 365 giorni, nel 2020, è uscito anche Dark Room, il suo disco di debutto e colonna sonora “non ufficiale” del film. Prossimo obiettivo? Il suo primo live streaming, in diretta da Roma e visibile sulla piattaforma LiveNow giovedì 11 marzo alle 21 (qui potete acquistare i biglietti).

 

Abbiamo incontrato Michele Morrone su Zoom per scoprire quali sorprese ha in serbo per i suoi fan. Iniziamo dal concerto, come sarà?

“Sarà una bomba. Canterò tutto Dark Room, oltre al nuovo singolo e a quattro canzoni inedite in versione acustica. Quanto all’esperienza, gli spettatori potranno davvero “salire” sul palco, grazie a una serie di riprese da tutti gli angoli del teatro”.

A proposito di Beautiful: è il primo indizio di un nuovo album in arrivo?

“Sì, ci sto lavorando. In questo ultimo anno mi sono immerso nel mondo della musica e il mio prossimo disco sarà sicuramente più maturo, con una maggiore padronanza di testi, suoni e melodie. E poi sarà più divertente, vi farà ballare”.

Il suo background musicale? Nella biografia leggo che spazia dai Beatles a Beethoven.

“Una premessa: sono cresciuto con tre sorelle più grandi – la maggiore ha 16 anni più di me – che facevano le ballerine. Quando ero piccolo mi facevano addormentare con il walkman e le cuffie, sparandomi nelle orecchie di tutto, da Gangsta’s Paradise di Coolio alla commerciale anni ’90, dai Queen ai Guns N’ Roses. La musica ha sempre fatto parte della mia vita”.

Ha anche studiato musica?

“No, assolutamente”.

Come scrive i suoi brani?

“Ho scritto la mia prima canzone nel 2018. Prima di allora pensavo fosse un lavoro difficile, riservato ai soli professionisti. Poi ho scoperto che mi viene facile farlo: nel momento stesso in cui ho una base musicale e un’idea da raccontare, mi viene naturale”.

Tutte le sue canzoni sono inglese…

“Non riuscirei mai a scrivere in italiano. Ho scritto solo una cosa, è una serenata dedicata a mia mamma, ma non la pubblicherò mai!”.

In Italia è conosciuto soprattutto come attore. Si sente in una fase di transizione?

“Dopo tanti anni di gavetta, sento di essere riuscito a fare qualcosa di bello e concreto, per questo sono fiero di me stesso. Ma ho sempre fame, non smetto mai di voler fare altre cose, che siano film, musica, business o quadri, non importa”.

Quindi più cinema o più musica?

“Sto facendo una bella carriera in entrambi i settori, non vedo perché dovrei scegliere. Posso fare tutte e due, basta pensare a 365 giorni: ho scritto la colonna sonora del mio film, quindi…”».

La grande opportunità lavorativa le è arrivata dall’estero (365 giorni è una produzione polacca). Questa cosa le è dispiaciuta?

“Sono andato via di casa quando avevo 18 anni, per venire a Roma e tentare di fare l’attore. Nonostante passassi dei provini, alla fine mi dicevano sempre “sei troppo bello, non sembri vero”, quelle cose “di default” che si dicono a uno alto, moro e con un bell’aspetto. Quindi sì: mi dispiace molto che l’opportunità della vita mi sia stata data da un Paese che non è casa mia. Però ho come l’impressione che in Italia gli artisti, per essere credibili, debbano essere bruttini, o avere quell’aria da comunisti, da poeti maledetti che si fumano le canne. L’aspetto fisico negli altri Paesi viene valorizzato, quindi ho fatto le valigie e me ne sono andato”.

Mi sta dicendo che si è sentito discriminato?

“Più che discriminato, mi avevano stufato. E guarda caso adesso, quegli stessi produttori che mi dicevano “sei troppo bello”, mi stanno chiamando tutti”.

Adesso dove vive?

“Tra Roma, Los Angeles e Dubai”.

Quando sui social le dicono che è bello, cosa pensa?

“Mi guardo allo specchio, so di essere un bel ragazzo. Quindi ovvio, fa piacere. Però preferirei che ascoltassero le mie canzoni o guardassero i miei film”.

C’è qualcosa del suo passato che cancellerebbe da Internet?

“Quella volta che ho tirato un pugno a un paparazzo. Aveva avvicinato troppo l’obiettivo alla faccia di mio figlio che era nel passeggino, mi sono arrabbiato tantissimo”.

I suoi figli, 7 e 4 anni, ascoltano e commentano le sue canzoni?

“Sì, se le cantano e se le ballano, certo. Il film 365 giorni, invece, non l’hanno ancora visto, magari quando saranno più grandi…. O magari aspettiamo di fare un film con la Disney, prima di portarli al cinema a vedere il papà!”.

Di Cristiana Gattoni