I racconti di Giuseppe Sampognaro sono un inno alla nostra perfetta imperfezione

18 dicembre 2014

Nel libro di racconti Nel tempo (Youcanprint, € 12), si succedono storie che sono accadute nella realtà e storie che avrebbero potuto accadere e invece sono rimaste nel rassicurante rifugio della fantasia. Si consumano passioni inconfessabili, si coltivano dubbi, si sciolgono enigmi, si verificano fraintendimenti.

C’è “lui” che rivede “lei” dopo anni, e riconoscendola rivive tutte le emozioni del primo amore, quello che toglie il fiato, che lascia tremanti e senza parole. C’è il ricordo, per niente offuscato dal tempo, dell’insegnante che è stata anche maestra di vita; c’è il timore di avere una malattia che alla fine si rivela solo un falso allarme, però fa fermare a riflettere sulla labilità di situazioni e certezze.

Amore, amicizia, paura, rabbia, cinismo, follia. Nella nuova raccolta di racconti di Giuseppe Sampognaro tutte le sfumature dei sentimenti sono narrate in modo lieve, ironico, grottesco, commosso, ma sempre in punta di penna. Sempre con uno sguardo che oscilla tra comprensione e derisione, tra umana vicinanza e divertito distacco.

Sampognaro, catanese, psicologo e psicorerapeura della Gestalt, già autore di romanzi e racconti, sceglie come filo conduttore delle sue storie l’imperfezione delle nostre vite, la poesia che in esse è contenuta, l’intreccio provvidenziale che a volte le lega e quello che spesso le allontana, lasciandoci alla fine un gusto dolce in bocca. Un gusto antico, di cose assaporate di cui ci piace mantenere il ricordo.

Di Eleonora Molisani @emolisani