Dieci anni esatti dopo il bestseller La cattedrale del mare arriva l’atteso sequel, Gli eredi della terra (Longanesi, pagg. 905, € 22; e-book € 10,99). E Ildefonso Falcones, da avvocato con la passione della scrittura, è diventato – grazie ai suoi avvincenti romanz(on)i storici – un autore da 9 milioni di copie nel mondo. Un po’ come Arnau Estanyol, il protagonista della saga, che da figlio di servi diventa amministratore del Piatto dei Poveri per la Catterale di Barcellona. E da uomo importante e buono continua ad aiutare gli ultimi della terra…
Nel nuovo capitolo della sua saga Arnau incontra e decide di aiutare il piccolo Hugo Llor, orfano di 12 anni…
«Hugo ha perso suo padre in mare e cerca di sopravvivere nella turbolenta Barcellona medievale. Anche lui, come Arnau da giovane, vorrebbe affrancarsi da un passato di miseria e di violenza. Alla fine ci riesce, diventa un esperto di vini e va a vivere tra le meravigliose vigne della Catalogna».
Sogni, passioni, amori, riscatto. Li racconta sempre attraverso gli occhi degli ultimi. È una scelta precisa la sua?
«La Storia mi appassiona da sempre. E credo che sia meglio raccontarla attraverso i più umili. Scrivendo delle peripezie di chi cerca un riscatto si parla anche di lotte sociali, ingiustizie, soprusi, guerre, religione».
Quanto c’è di storia vera e quanto di fantasia nei suoi romanzi?
«Studio attentantamente la storia, e gli schemi che costituiscono la struttura dei miei romanzi sono fatti reali. Ma la forza della fantasia prevale sempre: senza gli amori contrastati, le passioni, gli errori, i tormenti interiori, i lettori si annoierebbero. Quindi diciamo che l’80 per cento dei miei romanzi è frutto della mia immaginazione».
Lei faceva l’avvocato e ora fa lo scrittore. Ha scritto quattro best seller ed è sempre in giro per il mondo. La sua fantasia ora è più fervida di quando faceva una vita tranquilla?
«Al contrario, quando facevo l’avvocato mi annoiavo parecchio, quindi la mia fantasia galoppava. I romanzi che scrivevo erano il mio sfogo, la passione che covava sotto la cenere. Ora invece la mia vita è più vivace: scrivo il libro, lo promuovo, lo seguo in giro per il mondo, quindi paradossalmente ho meno bisogno di galoppare con la fantasia».
È vero che il suo primo libro, La cattedrale del mare, era stato respinto dagli editori?
«È vero, mai io sono convinto che il successo di un libro e di uno scrittore sia legato solo per metà al talento, l’altra metà è dovuta alla fortuna del momento. Forse se il romanzo fosse stato pubblicato in tempi diversi, non avrebbe avuto il successo che ha avuto. Quindi è andata bene così, all’inizio non mi sarei mai aspettato di essere tradotto in tutte le lingue e di avere un successo così importante».
È vero che ha venduto i diritti alla tv?
«Sì, in Spagna hanno quasi finito di girare la serie sul primo volume. Arriverà presto in tv».
Eleonora Molisani @emolisani