Catalano: per San Valentino poesie sui baci senza rime baciate

09 February 2017

Ogni volta che mi baci muore un nazista (Rizzoli, € 18) è il nuovo, esilarante, libro di poesie dello scrittore e poeta torinese Guido Catalano, che lo ha presentato all’Alcatraz di Milano l’8 febbraio scorso (con accompagnamento musicale del bravo Dente), riempiendo come al solito il teatro.

Qualcuno lo ha definito l’ultimo dei poeti. Altri lo hanno inizialmente sottovalutato, poi sono rimasti a bocca aperta davanti ai numeri: 200.000 copie vendute del suo romanzo D’amore si muore ma io no e 150 serate sold-out nei più grandi teatri italiani per i surreali reading dei suoi originali componimenti. E il fenomeno Catalano non si arresta: la sua nuova proposta è la raccolta di 144 poesie Ogni volta che mi baci muore un nazista, anche se di nazisti nel volume non ce n’è nemmeno l’ombra, forse perché ce ne sarebbero voluti troppi, dato l’alto numero di baci tra le pagine…

Stavolta Catalano racconta i “piccoli fatti felici dell’amore“, infrangendo – come al solito – tutte le gabbie fatte di ritmi e di spazi in cui di solito viene relegata la poesia. Nel libro si parla di momenti d’amore estremi; della disillusione dell’amore finito o non corrisposto; di rapporti e relazioni sentimentali nei tempi moderni, di nani, ballerine, cieli in una stanza e stelle irraggiungibili da catturare per lei.

“Ci possiamo innamorare, per favore?
Non credo funzioni così.
Cosa intendi dire?
Penso dovrebbe venire naturale, come la fame,
la sete, la pioggia, le onde, le nuvole.

Anche come la pipì?
Sì, penso tu abbia capito il concetto”.

Si ride molto, amaramente o di gusto, fino alle lacrime. Quello del geniale mattarore piemontese (e il forte accento è un ulteriore elemento di ironia e comicità) è un modo nuovo di portare la poesia fuori dai contesti paludati e troppo intellettuali. Un modo per far innamorare anche i più resistenti a tutto ciò che ruota attorno ai libri e alla letteratura (il teatro era pieno zeppo di giovani e giovanissimi!). Una dimostrazione che con la cultura si può mangiare. Ovviamente se il piatto è colorato, originale e gustoso!

Eleonora Molisani @emolisani