Valerio Scanu è molto cresciuto e, inevitabilmente, cambiato. Non è più il ragazzo di “in tutti i luoghi, in tutti i laghi” anche se ride al ricordo di quel tormentone. «Non rinnegherò mai Per tutte le volte che… (il brano con cui ha vinto Sanremo nel 2010, ndr)! Come dici tu, è diventato un tormentone e, oggi, è difficile che una canzone rimanga nel tempo. A Sanremo allora mi accompagnava l’incoscienza dei miei 19 anni. Quest’anno, sul palco con me, ci sarà maggior consapevolezza data dall’importanza della canzone che porto e dal fatto che sono al Festival con la mia etichetta indipendente». Arriva al Festival con un pezzo firmato da Fabrizio Moro dal titolo Finalmente piove, stesso titolo dell’album in uscita il 12 febbraio.
La canzone è molto bella, profonda. Sembra che ci sia un grosso cambio rispetto allo Scanu degli inizi. Il nuovo disco in che cosa sarà diverso, soprattutto, rispetto al passato?
«Il cd che uscirà a febbraio conterrà 13 canzoni, dodici inediti e la cover Io Vivrò di Lucio Battisti (la canta a Sanremo, nella serata dedicata alle cover). E’ un disco più “maturo” rispetto ai precedenti che segue il sound internazionale di Lasciami Entrare ma rispecchia maggiormente la maturità di oggi».
Dice: “Qualcuno è andato avanti e poi è tornato al punto di partenza perché si è accorto in tempo che non aveva resistenza”. È capitato anche a te? In quali circostanze?
«Chi, volente o nolente, non ha mai fatto errori? Per fortuna sono una persona che pondera molto bene ogni decisione, grande o piccola che sia, per cui, per ora non mi sono trovato in circostanze così irreparabili».
Fabrizio Moro ha scritto solo questo pezzo con te? Chi altro ha collaborato come autore al tuo prossimo disco?
«Otto brani sono scritti da me con la collaborazione di “vecchi autori” come Luca Mattioni, Mario Cianchi e Mirko Tommasi e gli altri 3 sono firmati da Davide Rossi (figlio di Vasco), Federico Paciotti e Lorenzo Mastropietro».
Carlo Conti è un po’ il tuo nuovo mentore. Hai fatto con lui (con successo) Tale e quale e oggi il Festival di Sanremo. Che rapporto hai con lui?
«Abbiamo imparato a conoscerci e scoprirci nel tempo, oggi credo di riuscire a decifrarlo anche senza che si esprima. E’ un perfezionista e nonostante questo riesce a creare un clima di serenità, io a Sanremo mi sono sentito a casa. Ho sempre desiderato ritornare qui e non posso che essere felice di tornarci con Carlo Conti che mi riporta, dopo due anni di tivù, al mio più grande amore: la musica».
Elisabetta Sala