Venezia 77: presentato il programma. Scopri 10 film di cui si parlerà
Festival del cinema di Venezia: presentato il programma della 77ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia, che si svolgerà dal 2 al 12 settembre. Quest’anno però la manifestazione ha un sapore speciale, perché è il primo importante evento dall’inizio dell’emergenza sanitaria che si tiene dal vivo. Rispettato quindi il format tradizionale che prevede proiezioni, retrospettive e omaggi a celeb e personaggi noti del mondo del cinema, tutti in presenza.
In gara ci sono 18 film, tra cui 4 italiani, che non comprendono però Tre piani di Nanni Moretti, che uscirà invece nei primi mesi del 2021. Partiamo dal film di apertura fuori concorso Lacci, di Daniele Luchetti. Non accadeva da Baaria di Giuseppe Tornatore, 11 anni fa, che in apertura ci fosse una pellicola nostrana, e la scelta non è stata casuale. Si tratta infatti di un’edizione della kermesse che capita in un momento storico particolare. Siamo infatti nel post pandemia che ha messo a dura prova il mondo dello spettacolo in generale, ma che vede allo stesso tempo il cinema italiano vivere un momento fecondo.
Lacci narra la storia di un matrimonio che va avanti a dispetto di difficoltà e tradimenti, tra ricatti e sensi di colpa. Eccezionale il cast: Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio sono Aldo e Vanda, la coppia in crisi. Tra gli altri Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi. Il film è ambientato a Napoli nei primi anni ‘80 ed è ispirato al romanzo omonimo di Domenico Starnone,
Una scena da Lacci, di Daniele Lucchetti, film fuori concorso
Festival del cinema: altre sorprese dall’Italia
Un’altra pellicola italiana in concorso assolutamente da non perdere appena approda in sala è Miss Marx, diretto da Susanna Nicchiarelli. Si tratta di un biopic sulla figura di Eleanor Marx. Interpretata da Romola Garai, lei è la figlia minore di Karl Marx, filosofo e militante socialista, pronta a combattere per i diritti delle donne ma anche contro il lavoro minorile. Il film narra anche una storia d’amore travolgente e passionale che si concluderà in modo drammatico.
Romola Garai è Eleanor Marx in Miss Marx di Susanna Nicchiarelli (Foto di Emanuela Scarpa, ©Vivo Film, Tarantula)
Grande attesa abche per Notturno di Gianfranco Rosi, Orso d’oro per Fuocoammare nel 2016. Tre anni trascorsi in Medio Oriente sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, per narrare la quotidianità della gente che tenta di ricostruire la propria vita, nonostante le guerre civili, le dittature feroci, la follia dell’ISIS.
Un intenso primo piano di Alì, l’adolescente che fatica per portar da mangiare ai fratelli, in Notturno
Festival del cinema: la nomade verso l’Oscar
Due i movie americani, tra cui Nomadland. Partiamo subito da questa pellicola, terzo lungometraggio della regista cino-americana Chloé Zhao. Protagonista, produttrice e interprete è Frances McDormand nel ruolo di Fern. Fern è una moderna nomade che, dopo il crollo economico di una cittadina rurale nel Nevada, decide di affrontare la vita on-the-road. Compagni di viaggio lungo le strade dell’Ovest americano i nomadi veri Linda May, Swankie e Bob Wells. Secondo il direttore della Mostra, Alberto Barbera, Nomadland sarà in gara per gli Oscar 2021.
Frances McDormand, protagonista di Nomadland
Presentato in anteprima mondiale per la sezione Fuori Concorso City Hall, del novantenne regista e documentarista americano Frederick Wiseman. Girato presso la Boston City Hall, il municipio della città statunitense che sarà la location principale, il documentario che durerà 272 minuti, spalanca lo sguardo sul governo della città di Boston, tra politica, razzismo, sostenibilità, tutte problematiche presenti nell’America contemporanea.
Storie vere e documentari doc
Tra i film più impegnati del Festival del cinema c’è Cari compagni!, del russo Andrey Konchalovsky, vincitore nel 2016 del Leone d’Argento per Paradise. Siamo in URSS, a Novocherkassk, nel 1962. Lyudmila, convinta militante del partito comunista locale, disprezza ogni forma di dissenso. Ma sarà costretta a cambiare la sua visione del mondo dopo un massacro rimasto senza colpevoli: una sparatoria ordinata dal governo per reprimere lo sciopero indetto dai dimostranti di una fabbrica di locomotive. E quando la figlia scomparirà nel nulla.
Lo sciopero che finirà in un massacro al centro del film Cari compagni!
Giappone, anni 40. Un commerciante lascia la moglie per recarsi in Manciuria, dove sarà testimone di un atto di barbarie che cambierà per sempre la sua vita e quella della sua famiglia. È il dramma storico Wife of a Spy, diretto dal regista giapponese Kiyoshi Kurosawa che questa volta mixa incomprensioni, gelosie e problemi legali.
Lo stilista in un ritratto appassionato
Lui è tra i più importanti registi italiani. Lo abbiamo amato come autore di Chiamami col tuo nome. Parliamo di Luca Guadagnino che approda alla Mostra con Salvatore: Shoemaker of Dreams, un ritratto caldo e appassionato del noto stilista napoletano Salvatore Ferragamo. Attraverso numerose testimonianze, Guadagnino ripercorre la storia dello shoemaker, che all’inizio del XX secolo, salpa da Napoli diretto in America in cerca di fortuna. In California diventerà celebre come stilista che crea le calzature di Hollywood. Rientrato in Italia, nel 1927, Ferragamo fonderà il suo marchio di lusso omonimo.
Salvatore: shoemaker of dreams, il doc che Luca Guadagnino dedica allo stilista Ferragamo
Dal teatro allo schermo
Acclamatissima pièce teatrale, arriva a Venezia il film Le sorelle Macaluso,opera seconda firmata da Emma Dante, nota artista siciliana. Il lungometraggio racconta la storia delle cinque sorelle Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella, dall’infanzia alla maturità alla vecchiaia. La vicenda di una famiglia che abita in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. La casa porta i segni del tempo, di chi ci ha vissuto, di chi se ne è andato. Senz’altro una grande sorpresa del festival.
Una scena da Le sorelle Macaluso, di Emma Dante
Chiudiamo il nostro excursus sul Festival del cinema con Genus Pan film della sezione Orizzonti. La peliccola è diretta dal dal filippino Lav Diaz. Lui è noto per i suoi movie lunghissimi ma anche per la competenza tecnica. Il film dal forte accento politico racconta le vicende di un gruppo di emarginati. Il regista è stato il vincitore del Leone d’oro nel 2016 con The Woman Who Left. Ora torna al Lido con un’opera che dura meno di tre ore. Il tema è la negatività della specie umana, caratterizzata da stupidità e aggressività. Ma, nonostante lo sguardo pessimista, ci sono spiragli di speranza.
Di Cinzia Cinque – Foto di apertura Asac – La Biennale di Venezia