La moda è un gran bel mestiere, siamo tutte d’accordo. Stare in mezzo a vestiti e accessori è entusiasmante. Noi ci siamo dentro in pieno ma ci accorgiamo che la fashion mania contagia spesso anche voi che vedete le foto di moda che pubblichiamo sulla rivista e sul sito. Di come nascono questi servizi moda tante vorrebbero saperne di più, alcune, addirittura, vorrebbero “spartirsi” gli outfit che vengono fotografati… perché la fantasia galoppa. Abbiamo deciso, allora, di raccontarvi “la storia di un servizio moda”. E, purtroppo, di togliervi qualsiasi speranza sui capi che vanno sempre inequivocabilmente resi al mittente. Eccola.
Tutto inzia dalle stylist. Dopo aver seguito attentamente le sfilate e studiato i trend di stagione sono loro che propongono al caporedattore moda i temi da sviluppare (ad esempio: il maculato, i cappotti oversize, gli accessori low cost, il colore viola…).Dopo aver selezionato le proposte più interessanti, il caporedattore ne parla con il direttore del giornale e insieme decidono come si dovrà strutturare il servizio: indossato o a still-life? in studio o in esterni? su quante pagine? con che modella, truccatore, fotografo?
Una volta che tutti i dettagli tecnici sono stati definiti, le stylist si mettono all’opera. Con la verve investigativa di Sherlock Holmes, lo spirito avventuriero di Indiana Jones, il senso dello stile che si sono guadagnate con l’esperienza e un paio di scarpe comode (ma sempre glam), girano per gli showroom, gli uffici stampa e i negozi alla ricerca degli abiti e accessori giusti da fotografare per il servizio.
I capi selezionati vengono spediti al guardaroba del giornale (quella specie di Paese dei Balocchi per fashion victim che spesso vedete fotografato sul profilo Instagram tustylemagazine), dove preziosissime aiutanti li catalogano, riordinano e registrano in entrata e in uscita. Già, perché (purtroppo…) tutto quello che viene utilizzato nei servizi di moda deve essere restituito agli showroom subito dopo aver scattato le foto.
In guardaroba, le stylist compongono i diversi look per il servizio, che non può essere scattato finché il caporedattore moda e il direttore non hanno approvato ogni singolo capo o accessorio…Il direttore è più buono, il caporedattore di Tu Style invece è mooolto esigente. Per lei ci devono essere sempre i vestiti più belli, i prezzi giusti, le marche più in linea, gli accessori non troppo visti su altre testate. A questo punto le stylist possono andare sul set con la modella, il parrucchiere, i truccatori, e, naturalmente, il fotografo.
Dopo aver scattato il servizio, sarà proprio il fotografo a fare l’editing, cioè a modificare le foto (non crederete mica che le modelle abbiano davvero tutte la pelle perfetta?!) e a inviarle in redazione. Qui vengono scelte le migliori dal caporedattore e dal direttore e passate ai grafici, che si occupano di impaginarle.
I testi con le descrizioni e i prezzi dei capi vengono scritti in redazione da una giornalista specializzata che, con pazienza certosina, scrive per noi tutto quello che vogliamo sapere sui vestiti e gli accessori che vediamo pubblicati. Un’ultima controllata da parte del caporedattore moda e del direttore e… il servizio è pronto per essere pubblicato!
Di Eleonora Folcioni