Vuoi sapere come realizzare un profilo Instagram da mostrare sul tuo curriculum? Spora, all’anagrafe Veronica Benini, imprenditrice e digital strategist
Instagram, lo sanno anche i bimbi, è ormai il social per eccellenza: che tu abbia un brand o lavori per altri, se le persone vogliono farsi un’idea di te si faranno un giro sui tuoi social, e partiranno proprio da Instagram. Anche i reclutatori prima dei colloqui vogliono sapere come si presenta la persona su Instagram per non avere sorprese d’immagine: quindi è un social che fa curriculum. Ecco, dunque, come fare un profilo Instagram da cv.
Che tu voglia farti trovare come professionista o esperta o promuovere il tuo brand, il tuo account deve essere a prova di bomba. Oggi vediamo insieme i punti essenziali per iniziare a stare su Instagram con gli strumenti giusti. Il primo è la differenza fra nome e nome utente. Il nome utente è quello con la chiocciolina: io sono @spora. Ma sopra la bio ci va il nome proprio, un campo che puoi usare in due modi diversi:
A) Se il tuo nome utente è già @nomecognome, allora mettici il tuo mestiere.
B) Se è un nome di fantasia, o che rimanda al tuo mestiere, mettici nome e cognome e la professione, magari separati da un emoji come ho fatto io: Veronica Benini (emoji tiro a segno) Strategist.
Non sarà facile perché in questo specifico campo i caratteri disponibili sono limitati, ed è un bene, perché altrimenti sarebbe complicato farsi trovare. Perché? Perché il motore interno di ricerca di Instagram va a cercare fra quei due campi, e se le persone ti cercano per nome e cognome, da qualche parte deve essere visibile! Inoltre, puoi anche voler usare un nome d’arte, ma sei pur sempre una persona quindi Nome + Cognome sono fondamentali, a meno che tu non voglia essere anonima per motivi artistici.
Come fare un profilo Instagram da curriculum: i consigli
Il campo nome utente fallo intelligente, non scegliere nomi con underscore, puntini, numeri, e soprattutto non farla troppo lunga: deve essere orecchiabile, semplice, facile da ricordare e che faccia capire cosa fai. Ricordati anche di non farlo iniziare in modo troppo comune, tipo “dssa” perché di profili che iniziano con “dssa” ce ne sono letteralmente a migliaia e sarà complicatissimo trovarti e metterti una mention.
La tua biografia: questa sconosciuta! Iniziamo dicendo che la bio serve non a dire quanti figli hai e che sei sposata o che ti piacciono i gelati: quello va benissimo se si parla del tuo profilo personale, ma se tu sei su Instagram per lavoro, allora il testo della bio ti serve a far capire il modo in cui fai il tuo lavoro. Quello che scrivi dunque deve far comprendere al meglio che sei diversa dalle altre ed è questo il motivo percui dovrebbero seguirti.
Quanto deve essere lunga la bio? Instagram è democratica e dà 150 caratteri a tutti. Il mio consiglio è quello di suddividerli in sole 3 righe, le prime due con questo obiettivo: far nascere subito l’incontenibile voglia di seguirti, descrivendo come fai quello che fai (cosa fai lo abbiamo già capito dal nome composto).
La terza riga, invece, è un invito al link in bio. Questa è l’unica possibilità che hai, se non hai ancora raggiunto i 10mila follower o non hai la famigerata spunta blu che ti permettono di mettere dei link nelle stories, per approfondire. Nei tuoi post potrai invitare ad andare a cliccare nel link della bio, e modificarlo ogni volta che vuoi. Attenzione: meglio usare un accorciatore di link come bit.lye farlo su misura perché sia immediatamente comprensibile, ok?
Cosa mettere nel link in bio
Ma poi che ci mettiamo nel link della bio? Il sito? L’e-commerce? Qui si aprono parecchie possibilità. Se hai un sito tuo, ti consiglio di creare una pagina apposita per chi arriva da Instagram, dove racconti di te e del tipo di servizio che offri. L’ideale è non essere prolisse e offrire subito un regalo virtuale: un pdf, una videoclasse, insomma qualcosa che spinga ad iscriversi alla tua newsletter o entrare a far parte del tuo mondo e capire che sei bravissima. Ricorda: le persone, online, ci vanno per trovare cose interessanti, non sempre per spendere soldi comprando prodotti o servizi: fatti furba e, prima, dona te stessa.
Di @Spora, aka Veronica Benini