Sei personaggi in viaggio, tra follia e autoironia
Un viaggio intenso, buffo, folle, terapeutico. È quello di ospiti e operatori della Comunità Psichiatrica Mizar di Milano, diretti a Roma per assistere da tifosi alla Dream World Cup, il mondiale di calcio
a 5 per persone con disabilità mentali. Lo racconta Cheese, il documentario del 23enne Nathan De Pas Habib in programma il 7 maggio alle 16 allo Spazio Oberdan di Milano.
«L’ho intitolato Cheese perché uno dei protagonisti di questo viaggio ripete continuamente la parola che si dice posando per una foto, ma lo fa in un modo così drammatico da risultare buffo» dice Nathan, 23 anni, che oltre ad aver ideato e prodotto vari corti soprattutto di finzione ha lavorato come assistente alla regia per Gli sdraiati di Francesca Archibugi e altri titoli della Indiana Production. «Con questo corto di 35 minuti ho voluto fare un mio piccolo documentario: ho partecipato a quel viaggio di tre giorni e ho cercato di raccontare il lato umano, e lo sguardo ironico e autoironico, degli ospiti della Comunità psichiatrica».
Lo sport, la partecipazione e l’inclusione, la città di Roma, le passeggiate per le sue meraviglie, sono le realtà che i membri della Comunità Mizar – che fa parte della Cooperativa Filo di Arianna Onlus – hanno vissuto per tre giorni, uscendo dalla loro routine e sperimentando il valore terapeutico del viaggiare. Tutto viene raccontato attraverso due camere a mano e vari sguardi: accanto alla visione del regista c’è quella dei protagonisti, che hanno girato parte delle riprese. «L’idea è quella di seguire gli eventi, dall’arrivo nella capitale alla prima partita, provando le stesse emozioni di quelli che io chiamo gli “eroi” di questa storia» continua Nathan. «Sottolineando l’ironia anche attraverso il montaggio e la scelta delle musiche».