“Monuments Men”: cast stellare (e bello da vedere) per George Clooney
Da oggi arriva nei nostri cinema Monuments Men, il film diretto, interpretato e prodotto da George Clooney, con un cast decisamente stellare. Matt Damon, Jean Dujardin, Bill Murray, John Goodman e Cate Blanchett si sono riuniti sotto la guida di uno degli indiscussi bellissimi di Hollywood.
Di film sulla seconda guerra mondiale, diciamocelo, se ne sono visti e ne sono stati sfornati tanti. Proprio per questo motivo George ha voluto raccontarci una storia che (probabilmente) non conoscevamo, quella di un plotone dell’essercito americano che parte alla volta dell’Europa per salvare le opere d’arte dalla distruzione dei nazisti di Hitler.
Per farlo ha dovuto combattere con le unghie e coi denti, proprio lui che ha doti di persuasione note a chiunque abbia mai visto una sua espressione sul grande schermo, tanto note che persino il presidente degli Stati Uniti Obama si è appoggiato a lui per raccogliere fondi per la sua seconda rielezione. Dopo aver cercato finanziamenti a destra e a manca, l’attore è andato da un gruppo di amici e ha chiesto loro di ridursi i cachet di dieci, quindici volte, per partecipare al suo Monuments Men. Strano che abbiano detto di sì? No, per niente strano, vero?
Tra quelli che hanno detto di sì non poteva mancare Matt Damon, amico di lunga data, si è unito al cast all’ultimo momento, in sostituzione di Daniel Craig. Jean Dujarden, poi, il francese supersexy premio Oscar per The Artist, che a Clooney ha praticamente soffiato l’Oscar nel 2012 non poteva certo rifiutarsi. John Goodman, anche lui in The Artist, ma anche indimenticabile ne Il Grande Lebowski e collega di George dagli anni ’90, ammette di non aver avuto bisogno di essere convinto in alcun modo e di aver accettato immediatamente. Anche Bill Murray e Clooney si conoscono da una vita e, nonostante sia noto per la sua imprevedibilità, non ha fatto capricci. sembra anzi che sia stato lui a doversi sorbire un bel po’ di scherzi, dato che quando sta a Los Angeles è sul divano di George che dorme, fortunato.
di Manuela Puglisi