Backstage beauty: scopri il trucco dietro le quinte della sfilata
Musica, luci, scenografie e outfit da urlo: per venti minuti di fuochi d’artificio in passerella, servono ore di lavoro. Per raccontartelo, abbiamo curiosato nel backstage beauty dello show di Ermanno Scervino
Nel tendone del backstage della sfilata di Ermanno Scervino, allestita nella corte dello storico Palazzo del Senato a Milano l’atmosfera è rilassata. Chi beve un caffè, chi si aggira con un mandarino o una banana in mano. Sono le 11 e 45, la sfilata è in programma tra poco più di un’ora. Le modelle hanno già fatto la prima sessione di “trucco e parrucco” nelle mani del team di L’Oréal Paris, ma qualcuna arriva tardi, impegnata su altre passerelle, e bisogna lavarle i capelli di corsa.
Val Garland, beauty guru inglese che ha firmato il make up di icone come Kate Moss e Lady Gaga e creato look dirompenti per Vivienne Wastwood e John Galliano, dal 2017 Global Make up Director di L’Oréal Paris, mi attende al suo tavolo da lavoro coperto di fondotinta, rossetti e pennelli. Le chiedo di raccontarmi il suo lavoro dietro le quinte.
Com’è nato il look di questa sfilata?
«Come d’abitudine, prima ho parlato con designer e stylist. In questo caso volevano ragazze con un’aria pulita, anni 90. Visto che gli abiti sono ricchi di colori e dettagli, serviva un viso minimal e luminoso. Il risultato è quasi un “make no-make up”».
Ce lo spiega step by step?
«Ho chiesto al mio team di iniziare con un massaggio al viso per risvegliare la pelle, seguito da un siero rivitalizzante. Come base trucco, qualche goccia di illuminante (Glow Mon Amour) mixato alla crema idratante, con cui “disegno” una C intorno all’occhio, poi nell’angolo interno e al centro del naso. Quindi applico il concealer sotto gli occhi e per coprire i brufoletti, incurvo le ciglia col mio mascara preferito (Lash Paradise) e infoltisco le sopracciglia disegnando peletto per peletto e spazzolando. L’effetto dev’essere molto naturale. Ultimo tocco, un velo di rossetto nude e matt: non voglio labbra troppo lucide perché il glow è concentrato sulla pelle». Tempo necessario 15-20 minuti («Si potrebbe fare in metà tempo ma non voglio rinunciare al massaggio»).
Cos’è la bellezza per lei?
«Empowerment e fiducia in se stesse, essere felici nella propria pelle. Mi piace vedere come il trucco può far sentire meglio le persone». Il prodotto più innovativo del momento? «Amo questo glow in gocce: posso mixarlo col fondotinta e con la crema idratante, usarlo sugli occhi o metterlo
sul corpo».
I trend di stagione?
«Va molto il minimalismo anni 90, la pelle perfetta e glowing, ma alla fashion week di Londra si è visto pure tanto metal, dalle foglie applicate agli ombretti argento liquido, da stendere con le dita, in modo imperfetto». Il must per tutti i giorni? «Una base impeccabile. Indispensabili, poi, il mascara e un rossetto».
Cosa si impara mettendo a punto i beauty look da sfilata?
«È un ottimo modo per sperimentare e trovare nuove idee che potranno essere usate nei prodotti per tutti i giorni».
Molto più lungo il lavoro degli hairstylist impegnati a spalmare strati di cera per scolpire la chioma. Un gruppo di modelle fa la prova tacchi (quella dell’outfit è stata fatta il giorno prima). Altre si presentano da Val per il controllo del make up («Belle, belle!»). Poi la guru viene chiamata di corsa per la prova dei make up sotto le luci della passerella. Riappare dopo circa mezz’ora seguita da un paio di ragazze a cui serve un ritocco. Tampona il blush sulle guance con tocchi delicati di pennello, stempera un velo di gloss pesca sulle labbra. Una piccola folla guarda incantata come fa danzare i pennelli. «Girls, girls!»: le modelle vengono chiamate al guardaroba. Si va in scena.
Di Nicoletta Salà – foto Matteo Ziglioli per L’Oréal Paris