Blake Lively, Ariana Grande e Rihanna tra le tantissime star che protestano negli Stati Uniti contro l’uccisione di George Floyd
Una protesta in piena regola. Una mobilitazione generale dello star system. Rihanna, Ariana Grande e decine di popstar e attori statunitensi hanno protestato per l’uccisione di George Floyd, il 25 maggio a Minneapolis. #icantbreathe è diventato in poche ore l’hashtag ufficiale della protesta, in forma di T shirt per il giocatore di basket Lebron James.
Cantanti in prima linea
Si è gettata di cuore Lady Gaga scrivendo su Instagram che «da sempre la comunità black subisce violenze di ogni tipo, senza essere protetta». Mentre Rihanna si è sentita «devastata, arrabbiata e triste» per l’uccisione di George Floyd. Non ne può più di vedere «le mie persone uccise e linciate giorno dopo giorno». Si aggiunge Beyoncé che scrive «siamo spaventati e disgustati. Non possiamo legittimare tutto questo dolore». Poi specifica: «non parlo solo per le persone di colore», ma «per tutti gli atti di razzismo e di omicidi insensati».
Le cantanti più arrabbiate
Agguerrita nella protesta anche Taylor Swift che attacca il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump: «Hai soffiato sul fuoco del suprematismo bianco e del razzismo. Ora hai la sfacciataggine di minacciare violenza?», ha twittato la cantante. Infine, è arrabbiatissimo il lungo post scritto da Billie Eilish che commenta con durezza l’ingiustizia subita ancora oggi dai neri e i privilegi da sempre concessi ai bianchi.
Uccisione di George Floyd: attori & anchorwoman uniti nella protesta
Oprah Winfrey ha gridato: «Non dobbiamo sentirci solo indignati quando assistiamo a un atto di violenza, non basta dire “è terribile!”». E ha aggiunto: «Dobbiamo imporci e fare di tutto per cambiare questo sistema». Invita a reagire anche l’attore attivista Jamie Foxx: «Non possiamo più restare silenti», scrive su Instagram, e invita a «cambiare le regole quando si tratta di atti di brutalità da parte della polizia». Toccante anche il messaggio lanciato da Dwayne Johnson: “Ho dei poliziotti nella mia famiglia. Brave persone. E c’è un codice tra i poliziotti, che ti impone di utilizzare la violenza solo se la tua vita è in pericolo. Un codice umano” ha scritto l’ex-wrestler.
Kim ci mette la visibilità
Interviene anche Kim Kardashian con una certa umiltà. Dice di «non conoscere il dolore e la sofferenza che le persone di colore provano», ma vuole muoversi «amplificando con la mia voce le voci che sono state soffocate per troppo tempo».
Da Miami a Chicago
Molti nomi noti hanno voluto manifestare il loro sostegno sfilando per le strade delle città americane. A Miami c’erano Shawn Mendes e Camila Cabello, a Chicago John Cusack è stato attaccato dalla polizia mentre filmava gli scontri. Anche Paris Jackson ha partecipato alla protesta con un cartello che diceva: “PACE, AMORE, GIUSTIZIA” ed Emily Ratajkowski ha condiviso diverse foto e video, che mostrano la parte pacifica e violenta delle proteste.
Donazioni per tutti
Gwyneth Paltrow e Demi Lovato hanno pubblicato i nomi delle organizzazioni a cui fare donazioni per la causa nera. Occorre pagare bravi avvocati per difendere i manifestanti arrestati. Le risposte sono arrivate subito: Ryan Reynolds e Blake Lively hanno versato 200mila dollari per il fondo NAACP Legal Defense. Hanno spiegato: “Non sappiamo com’è vivere una vita di incertezza giorno dopo giorno. Né possiamo immaginare di provare quel tipo di paura e rabbia”. Stessa cifra per la moglie di John Legend, Chrissy Teigen. Artisti che sono stati criticatissimi per questi gesti, ma che non si sono fatti intimorire.
Anche i grandi brand protestano per l’uccisione di George Floyd
“Per una volta, non farlo”, è il messaggio d’apertura della clip che Nike pubblica su Twitter. “Fingere che non esista un problema in America. Voltare le spalle davanti al razzismo. Accettare che vite innocenti ci vengano strappate. Usare altre scuse. Non pensare che questo non ti riguardi. Non restare seduto in silenzio. Facciamo tutti parte del cambiamento”, è il testo. Tra i migliaia di retweet, è spuntato anche quello dell’Adidas. La casa tedesca si unisce a Nike e commenta: “Insieme è il modo per andare avanti. Insieme è il modo per cambiare”. Post su Instagram separati ma identici nei contenuti per Netflix e Hulu, Amazon e HBO , tutti a sostegno a sostegno di Black Lives Matter (BLM, letteralmente “le vite nere contano”). Si tratta di un movimento attivista internazionale, impegnato nella lotta contro il razzismo verso le persone di colore.
Let’s all be part of the change.#UntilWeAllWin pic.twitter.com/guhAG48Wbp
— Nike (@Nike) May 29, 2020
La violenza ferma la musica
L’hashtag #THESHOWMUSTBEPAUSED ha iniziato a circolare nel mondo della musica, che sta rispondendo massiccio. Per protesta contro l’uccisione di George Floyd, in tanti hanno subito risposto all’appello, prima fra tutte la Columbia Records. Subito dopo, tutte le grandi aziende hanno seguito l’esempio: Interscope, Universal, Warner, Island, Sony, e decine di altri sostengono l’idea di un giorno di stop musicale il 2 giugno che avrà ovviamente una risonanza enorme nel paese.
Di Elisabetta Sala – foto Getty Images