Elio Germano vince l’orso di miglior attore alla Berlinale

29 February 2020

Due film in concorso, due premi. La 70ma Berlinale si è chiusa il 28 febbraio con due orsi d’argento per i film italiani: Elio Germano è stato premiato dalla giuria presieduta da Jeremy Irons come miglior attore per la sua performance in Volevo nascondermi di Giorgio Diritti (nei cinema dal 4 marzo) mentre Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, nelle sale il 16 aprile, ha ottenuto la “statuetta” per la sceneggiatura. Per questo festival Germano, protagonista di entrambi i film, ha avuto a Berlino un doppio red carpet, a cui si è aggiunto quello della serata (e trionfo) finale.

Volevo nascondermi, storia del pittore Antonio Ligabue nato nel 1899 e morto nel 1965, racconta sofferenza e riscatto dell’artista abbandonato da bambino e cresciuto con genitori adottivi poverissimi tra le montagne della Svizzera tedesca. Rachitico, zoppo, resta segnato nel fisico e nella mente da un’infanzia infelice, e per interpretarlo il 39enne attore romano ha lavorato molto su trucco e movimenti.

«Ho capito che potevo accettare questo ruolo solo quando ho visto i risultati del trucco prostetico, che in Italia è all’avanguardia» ha raccontato l’attore. «Non volevo “recitare” la diversità di Ligabue e sentirmi quindi “protagonista” ma piuttosto immergermi totalmente nella sua condizione di emarginato, di uomo che per gli altri è una comparsa, una persona che viene vista e isolata in quanto borderline, e solo quel trucco, che richiedeva 3-4 ore di seduta al giorno, mi ha permesso di concentrarmi sul resto, di esprimere la sua solitudine e la sofferenza».

Rientrato in Italia negli anni del fascismo che vuole nascondere i diversi, Ligabue vive in miseria sul Po, tenuto a distanza da molti – quando non deriso e umiliato – per il suo aspetto e il comportamento strano ma accettato da quei pochi che ne comprendono la sfortuna e la solitudine «in una società rurale che era inclusiva», come dice il regista Giorgio Diritti. Solo nella pittura trova un riscatto, un modo per affermarsi e non soccombere alla sfortuna. Lui che è brutto e un po’ matto, affascina il mondo con i suoi giaguari, i cavalli e i gorilla, dipingendo la natura di cui coglie ogni vibrazione. Viene scoperto dal critico Mazzacurati, si arricchisce, compra auto e moto, ma il più profondo dei suoi desideri, l’amore, è destinato a essere deluso. Il film con Elio Germano lo racconta con grande umanità.

V.V.