“Da dove veniamo? Dove stiamo andando?” Origin, di Dan Brown (Mondadori, € 25), nuovo capitolo della saga di Robert Langdon, risponde alle grandi domande dell’esistenza.
Robert Langdon, professore di simbologia delle religioni ad Harvard, è al museo Guggenheim di Bilbao, dove un suo ex studente, il miliardario e “futurologo” Edmond Kirsch, presenterà una scoperta che rivoluzionerà il mondo. La curiosità è altissima, perché il visionario quarantenne metterà – tra l’altro – in discussione i dogmi religiosi più resistenti, a favore di una visione laica e razionale dell’esistenza e del futuro.
“Storicamente, gli uomini più pericolosi sulla terra erano uomini di Dio, specialmente quando qualcuno minacciava le loro divinità. E io sto per sollevare un vespaio…”.
La presentazione della scoperta ha inizio, e immediatamente Langdon e gli altri ospiti vengono catturati da una novità che li lascia letteralmente a bocca aperta. Langdon capisce subito che il contenuto della rivelazione è molto più controverso di quanto avesse osato immaginare, perché Kirsch, diventato famoso in tutto il mondo per le sue invenzioni ipertecnologiche e per le sue audaci predizioni del futuro, stavolta sta per rispondere alle domande fondamentali sull’esistenza umana: “Da dove veniamo? E, soprattutto, dove stiamo andando?”.
La serata, orchestrata nei minimi dettagli, sfocia improvvisamente nel caos, Edmond Kirsch viene assassinato e la preziosa scoperta rischia di andare perduta per sempre. Di fronte alla minaccia imminente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao. Con lui c’è Ambra Vidal, l’acuta e raffinata direttrice del Museo, che con Kirsch aveva organizzato l’ambizioso evento. Insieme, lei e Langdon fuggono a Barcellona, con la missione di recuperare la password criptata che sbloccherà il segreto di Kirsch.
Ma Langdon e Vidal si rendono conto che devono sfuggire a un nemico oscuro e tormentato, che sembra ricavare il suo potere direttamente dal Palazzo reale di Spagna – un nemico disposto a tutto pur di mettere Edmond Kirsch a tacere. I due dovranno intraprendere un viaggio attraverso l’arte moderna e la simbologia, per trovare gli indizi che li porteranno a trovarsi faccia a faccia con la straordinaria scoperta di Kirsch e con la verità sconvolgente che intendono far conoscere a tutti, trasmettendola in mondovisione.
Ambientato interamente in Spagna, tra Madrid, Barcellona, Siviglia e Bilbao, il moderno e affascinante cyberthriller di Dan Brown intreccia codici, simboli, scienza, religione, storia, arte e architettura, con un taglio decisamente innovativo: questa volta il mondo dell’arte si misura con le tecnologie più evolute, e le supposte verità religiose vengono messe definitivamente in discussione dalle evidenze scientifiche.
Ospite in questi giorni alla Fiera dei libri di Francoforte per presentare il suo libro in Europa, l’autore statunitense ha dichiarato:
“Mi rendo conto che le mie predizioni non faranno piacere agli uomini di chiesa e ai credenti, ma penso che tra cristianesimo, giudaismo e islamismo non ci siano grandi differenze, e che per vivere un’esperienza spirituale davvero valida dovremmo piuttosto aumentare le connessioni tra esseri umani, al di fuori dei credo religiosi. Grazie alla tecnologia, alle nuove conoscenze, alla diffusione di Internet, entro qualche decina di anni ci renderemo conto di non aver più bisogno di una divinità esterna, pronta a giudicarci e a punirci. Oggi nessuno crede più in Zeus, Vulcano, Posidone. Fra poco anche Dio sarà relegato nei miti. Il terrorismo nasce da povertà e ingiustizia politica, Dio è solo un mezzo per giustificare la rivolta violenta contro oppressione e disuguaglianza. Spero che, sparendo le disuguaglianze, smettendo di pensare che gli atei siano persone cattive e corrotte, il fanatismo religioso diminuirà e le religioni scompariranno, perché credo che sia urgente sviluppare una consapevolezza globale che sostituisca le superstizioni e diventi il nostro nuovo divino».
Una dichiarazione che fa riflettere, almeno quanto la lettura di Origin. Che presto diventerà un film, sempre con Tom Hanks nei panni del mitico Robert Langdon.
Eleonora Molisani @emolisani
(Foto: courtesy Mondadori Press)