A Deborah Iurato tremano le gambe, per lei il palco del Festival di Sanremo 2016 è una vera novità. Anche Giovanni Caccamo è emozionato, però un po’ d’esperienza dalla sua ce l’ha: l’anno scorso ha vinto nella categoria Giovani con il brano Ritornerò da te (conquistando anche il premio Mia Martina e quello della sala Stampa). Percorsi diversi quelli dei due cantanti siciliani (lui lanciato da Franco Battiato, lei trionfatrice ad Amici nel 2014) che però l’estate scorsa sono stati folgorati da un pezzo scritto da Giuliano Sangiorgi, Via da qui. Che racconta quanto sia difficile ammettere un errore e chiedere scusa.
Riesce difficile anche a voi?
Deborah: «No. Sono il tipo di persona che chiede scusa facilmente, anche quando non le toccherebbe farlo. Non con tutti, ovviamente, ma quando credo che un rapporto sia importante per me non sopporto gli strappi e faccio un passo indietro».
Giovanni: «Anch’io ho lo “scusami” facile, è carattere. La persona con cui mi capita di usarlo più spesso è mia madre».
Voi avete carriere avviate, siete già forti. Da dove nasce la voglia del duetto?
Giovanni: «Abbiamo collaborato già in passato (Giovanni ha scritto per Deborah il pezzo Da sola) e siamo amici da un paio d’anni. Lo scorso luglio, quando ho provato il brano di Giuliano, Deborah ci ha raggiunto. Cantato insieme, secondo me, è davvero magico».
Avete entrambi un album in uscita, ce lo raccontate?
Giovanni: «Il mio si intitola Non siamo soli e racconta la mia ansia di non riuscire a farcela, è proprio il ritratto di come mi sento ora, la paura di non riuscire a stabilire relazioni autentiche. Ha un che di spirituale, forse perché proprio il pezzo Non siamo soli è stato scritto a Gerusalemme. In alcune canzoni ci sono amici che hanno lavorato con me, come Carmen Consoli e Malika Ayane (per lei un anno fa Giovanni ha scritto il brano del Festival Adesso e qui, ndr)».
Deborah: «Sono ancora io è il titolo dell’album che esce il 12 febbraio e spiega come tutto quello che è accaduto in questi anni non mi abbia cambiata affatto. Lavorano con me Giovanni e Fiorella Mannoia».
Nella serata cover porterete Amore senza fine di Pino Daniele. Perché proprio questo pezzo?
Deborah: «Daniele è una passione che ci accomuna. E questo pezzo ci è sembrato il modo migliore per trasmettere la nostra dose di amore a chi ci segue».
Cosa succederà a Festival finito?
Giovanni: «Farò un tour per i teatri. Non serve il biglietto, basta presentarsi all’appuntamento con il mio cd in mano. E poi proseguo con i miei Live at home, piccoli concerti a casa di chi è interessato alla mia musica. Queste sono le cose che più mi divertono, il mio modo di concepire la musica: senza filtri».
di Elisabetta Sala