Vi ricordate Chiara Galiazzo, appena uscita vincitrice dal turbine di X Factor e lanciata in corsa al Festival di Sanremo? Faceva tenerezza, tanto era smarrita. Ecco, dimenticate quell’immagine. La nuova Chiara, quella che calcherà lo stesso palco in questi giorni con una nuova canzone, Straordinario, ha fatto molta strada. E ha tirato fuori una bella grinta.
Cos’è cambiato rispetto al Festival di due anni fa?
«Che sono cresciuta, mi sono evoluta. L’album che è uscito qualche mese fa, Un giorno di sole (e che viebe rieditato, dal 12 febbraio col titolo Un giorno di sole straordinario) mi ha portato via un anno e mezzo di lavoro, l’ho fatto veramente con calma e superando le mie paure».
Hai superato un momento delicato della tua vita, di sofferenza. Cosa o chi ti ha aiutato di più in questo percorso?
«Lavorare è stata la mia psicanalisi. Lo so, lo dicono in molti ma per me è particolarmente vero. Ho preso consapevolezza di me con questo disco, mi ha aiutata a dare il giusto peso al giudizio degli altri, ad accettarmi per quella che sono. Oggi non mi vergogno più di me, per questo voglio dedicare il mio disco a tutte quelle persone che, nel bene o nel male, mi hanno aiutata ad arrivare fino qui».
Nell’edizione rieditata del disco, oltre al brano di Sanremo, ce n’è uno, L’uomo senza cuore, firmato da te, il primo. C’è voluto coraggio?
«Quello è un pezzo che ho scritto anni fa e che tenevo nel cassetto, sì ho finalmente trovato il coraggio di usare anche le mie, di parole. Uomini senza cuore ne ho incontrati anch’io. O non ce l’avevano, o ne avevano troppo».
Sul palco ci sarà anche Lorenzo Fragola, che come te dopo X Factor è arrivato dritto al Festival. Non vi avranno fatti correre troppo?
«No, io sono molto contenta del percorso che ho fatto. Anche se oggi ho capito, perché canto ormai da un paio di anni, che devo fidarmi di più di me stessa e difendere le mie scelte con più determinazione».
Hai scelto tu il brano di Caterina Caselli, Il volto della vita, da cantare durante la serata dedicata alle cover?
«Sì, mi piace la canzone, adoro Caterina, si prestava alla mia voce. Se volete la Chiara più autentica, è quella lì».
di Elisabetta Sala