Gianluca Grignani torna a Sanremo a distanza di vent’anni dal suo debutto all’Ariston. È infatti datata 1995 la canzone Destinazione Paradiso, entrata (e restata) a buon diritto nel cuore di milioni di persone. Al Festival Grignani torna quest’anno per la sesta volta nella sua carriera con il brano Sogni infranti, tratta dall’album A volte esagero, uscito a settembre.
Il 12 febbraio sarà nei negozi di dischi A volte esagero – New Edition 2015 arricchito da due inediti: Sogni infranti e Preghiera moderna, oltre a un duetto con Emis Killa, Fuori dai guai, e la cover di Vedrai vedrai di Luigi Tenco, che Gianluca canterà a Sanremo durante la serata delle cover. Quanto al pezzo che presenterà in gara, spiega, “è stato un colpo di fulmine”.
In che senso?
«Non ero del tutto soddisfatto dei risultati raggiunti dal disco e qualcuno mi ha suggerito di provare un passaggio a Sanremo. E in quel momento, mentre stavamo ancora parlando, io ho cominciato a sentire le parole di Sogni infranti. L’ho scritta di getto».
Che tipo di canzone è quella che porta al Festival?
«Una ballata sociale che voglio portare ovunque. Cito Ginzburg e Gaber, secondo me è il più bel pezzo che abbia mai scritto, credetemi». (La canta tutta, al telefono, uno spasso)
Si sente molto cambiato rispetto al passato?
«Sono molto più consapevole di un tempo. E umile, non ero mai stato umile prima. Si vede che sono cresciuto: l’umiltà non è una dote delle persone giovani».
Ha colleghi amici che gareggiano al Festival?
«Io sono amico di tutti, quest’anno in special modo non vedo l’ora di incontrare Biggio, Mandelli e Platinette, con loro ho un ottimo rapporto».
Che effetto le ha fatto cantare uno dei pezzi più amati di Luigi Tenco?
«Sinceramente? Non so dove ho trovato nil coraggio di affrontare quel capolavoro. E poi pensare a Luigi, alla sua morte… No, non si può morire per la musica».
Farà un tour dopo il Festival?
«Stiamo preparando un calendario, voglio cantare nei teatri di tutta Italia. Cominciamo il 21 marzo a Presena (in Trentino) su un ghiacciao del gruppo della Presanella a 3000 metri di altezza e il 7 maggio sarò a Roma all’Auditorium».
di Elisabetta Sala