La strage dei congiuntivi (Exòrma, € 15,50) o… delle peggiori nefandezze linguistiche entrate ormai a far parte del nostro quotidiano. Scritto da Massimo Roscia (scrittore, critico enogastronomico, condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale), è un romanzo indefinibile, a metà tra il noir, l’esercizio di stile, l’invettiva satirica. È una giostra di 300 pagine che ruota attorno alle disavventure dei cinque protagonisti, che si alleano per difendere l’Ars Grammatica tramite un atto dimostrativo di grande impatto.
Questi antieroi moderni – Dionisio e i suoi sodali: un analista sensoriale, un bibliotecario, un dattiloscopista della polizia e un professore di letteratura sospeso dall’insegnamento a tempo indeterminato – sognano di accendere i riflettori sul tema dell’imbarbarimento della lingua italiana. Vittima designata dell’azione dimostrativa finale sarà, non a caso, un assessore alla cultura di paese, ignorante e incapace, simbolo della sciatteria e dell’insipienza di certi politici nazionali.
Ironico, divertente, scorrevole, paradossale, unico nel suo genere, La strage dei congiuntivi è da mettere senza alcun dubbio nella valigia delle vacanze!
Eleonora Molisani