20 frammenti di gioventù vorace, fortunato esordio della cinese Xiaolu Guo (Metropoli d’Asia, € 14,50) è la storia di una diciassettenne che lascia il suo villaggio nella regione di Zhejiang, dove i suoi genitori passano la vita a lavorare muti e rassegnati, per trasferirsi nella grande e caotica Pechino.
Fenfang ha un sogno, diventare attrice di cinema e tv, e per realizzarlo è disposta a sperimentare la povertà, la precarietà, la compagnia di persone discutibili. Accetta di fare l’inserviente in un cinema di Stato, esce con il tipo sbagliato, vive di spaghetti istantanei, ma niente ferma la sua “fame” di futuro e di realizzazione, il desiderio di riscatto.
Xiaolu Guo in questi 20 frammenti, intervallati da fotografie che la stessa autrice ha scattato a Pechino, riesce a rendere in modo efficace i paradossi e le contraddizioni di una Cina in continuo fermento e trasformazione che, nonostante il progresso economico e tecnologico, non è capace di garantire benessere a tutti.
Il libro, scritto in prima persona dalla protagonista diciassettenne, è caustico, graffiante, pieno di immagini dure, e ci restituisce una Cina inedita, piena di disperati attratti dalla promessa di una metropoli scintillante, che invece non è fatta solo di ricchi manager, donne in carriera, famiglie serene. Fenfang è una ribelle, una che sfida le regole e alla fine – a furia di mordere la vita – riesce a ottenere quello che desidera. Che forse è solo trovare la sua dimensione. Un equilibrio psicologico prima ancora che professionale.
Anche l’autrice negli anni settanta è scappata via da un piccolo villaggio della campagna cinese per cercare fortuna in Inghilterra. E l’ha trovata. Quanti di questi vividi frammenti, che descrivono notti insonni alla ricerca di un senso nella vita, fanno parte della sua vera storia?
Eleonora Molisani